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Notti gelate e nei Map i terremotati sono senza riscaldamento

da | Gen 21, 2016 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro | 1 commento

Sono gelide adesso le notti, e saranno ancora più fredde nei prossimi giorni. Chi sta soffrendo di più la situazione sono i terremotati emiliani che ancora vivono nei Map.

Ecco cosa succede ad esempio a Mirandola, dove la gente è costretta ad accendere un fuoco per scaldarsi.

“Sono le 18.20 di questa sera . scrive una terremotata mirandolese –  e la giornata di volontariato è appena finita, usciamo dal nostro Map e vediamo i vicini attorno al fuoco, pensiamo che stanno preparando qualcosa per la cena invece ci dicono ” Abbiamo freddo, dentro non si resiste, abbiamo acceso il fuoco per scaldarci” . Siamo a – 2° . HO PROVATO VERGOGNA.”

freddo map

 

“In questi giorni d’inverno stiamo assistendo ad un fatto che mai avremmo pensato potesse accadere nella civile terra emiliana. Ai terremotati che ancora risiedono nei MAP, e che non sono stati in grado di saldare i propri debiti con Enel, è stata tolta la fornitura elettrica, unica fonte di energia all’interno del containers, lasciandoli al freddo

Molti di loro vivono una condizione economica difficile perché oltre alla casa hanno perduto anche il lavoro; famiglie intere che fanno fatica a tirare avanti, a mantenere un minimo la propria dignità, che hanno magari arretrati di migliaia di euro sulle bollette elettriche, e che ora sono stati vergognosamente abbandonati da tutti

Noi non ci stiamo”, tuona il deputato Vittorio Ferraresi del M5S..

“Abbiamo già da tempo denunciato come i costi dell’energia nei Map siano insostenibili, ricordiamo che fu per la scelta del Commissario straordinario che volle risparmiare sui moduli, comprando poco più di baracche di cantiere,  scaricando poi le spese dell’energia tutte sui terremotati.

L’Enel doveva tenere i rapporti con i servizi sociali per gli eventuali insoluti ma mai arrivare al distacco della fornitura, questi erano gli accordi. E qua entra in ballo la responsabilità dei Comuni, che non sono intervenuti come avrebbero dovuto, che non hanno saputo o non hanno voluto far intervenire i servizi.

Il caso della famiglia con una anziana ed un bambino che per scaldarsi è costretta ad accendere un braciere all’interno, e che rischia la vita intossicandosi di monossido di carbonio, è da Terzo mondo.

Siamo convinti che dietro a tutto questo vi sia la negligente e intenzionale volontà degli amministratori di sgomberare a qualunque costo i MAP, anche usando il perfido cinismo di lasciare al freddo chi vi abita.

Riteniamo responsabile di ciò che è accaduto e di ciò che potrebbe accadere il Commissario Bonaccini ed i sindaci.

Chiediamo che intervenga immediatamente il Prefetto per impedire i distacchi dell’energia, chiediamo che i servizi sociali, utilizzando quelle risorse, 500.000 euro, già stanziate a febbraio a questo scopo, facciano ciò che devono: intercedere con Enel per trovare una soluzione economica sostenibile per tutti i casi di insoluti.

 

Intanto domani, venerdì pomeriggio alle 15, sarò presso i MAP di S. Felice per accertarmi di persona di ciò che sta accadendo – assicura Ferraresi-  e per portare la vicinanza a chi vi abita, assicurando che farò tutto il possibile perché chi ha responsabilità sia costretto ad assumersele”.

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