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“La piena durerà giorni, il pericolo è la troppa pressione sugli argini”

da | Feb 29, 2016 | Concordia, San Possidonio, San Prospero, Bomporto, Bastiglia | 0 commenti

Che cosa sta accadendo al Secchia? Il comitato ArgianiaMo diffonde una nota in cui disegna la situazione e i rischi ricordando che questo inverno caldo e con poche piogge ha visto già diverse piene.

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Area golenale vista dall’autostrada A1/A/22

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Il Secchia zona Ponte di ferro

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Il Secchia zona Ponte di ferro

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Il Secchia zona Ponte di ferro

Ecco cosa scrive il comitato:

“La situazione obiettiva da parte dei nostri esperti:

Contrariamente a quanto riporta qualche giornale relativamente ai livelli raggiunti che appaiono molto alti bisogna considerare i livelli medi di tutto il bacino montano e non solo quelli del crinale, che sono tutto sommato tranquillizzanti.
L’incognita resta lo scioglimento della neve in montagna, che determinerà un’onda di piena molto lunga. Durerà giorni.
Tutti vediamo quanto sono alti i fiumi. Traduciamo questo immenso volume d’acqua in termini di spinta laterale contro gli argini. Si tratta di una spinta continuativa contro degli argini stressati, oggetto dal 2009 ad un fenomeno preoccupante: i sifonamenti, ossia il trasudamento dell’acqua del fiume che attraversa letteralmente l’argine.
Diciamolo chiaro pur senza volere creare allarmismo: è questo il reale pericolo, che può vedere cedere improvvisamente un argine.
La soluzione è una sola, al di là di tutte le giuste soluzioni ipotizzate da AIPO volte a rafforzare gli argini: ALLENTARE L’ENORME PRESSIONE DELL’ACQUA CONTRO GLI ARGINI .
Per fare questo sono necessarie due cose:
– l’acqua non deve raggiungere livelli così elevati
– l’acqua non deve stazionare nell’alveo per più di un giorno.
L’unica soluzione resta quella di liberare gli alvei dall’ enorme quantità di deposito che si è sedimentata negli ultimi decenni, tornando a dare al fiume la sua sede naturale, comoda, larga e libera (la portata corretta del fiume è garantita solo in presenza di un adeguata sezione e forma dell’alveo).
Quando sarà passata la paura, ricordiamoci di questo e insistiamo tutti assieme senza tregua finché non vediamo le macchine al lavoro per ripristinare l’alveo del fiume.

P.S.: Dall’ inizio dell’ anno questa è già la 4 onda di piena che supera i 9 metri sotto al ponte di Sozzigalli. Eppure si tratta dell’inverno più caldo e siccitoso che il mondo ricordi”.

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