di Andrea Lodi (*)
Come dimenticare Antonio Ricci, il protagonista del capolavoro del neorealismo italiano, “Ladri di biciclette”, film del 1948 di Vittorio De Sica. Come dimenticare il simbolo, il significato di un evento così catastrofico che ha interessato Antonio: il furto della bicicletta, che gli ha provocato di conseguenza la perdita del lavoro.
Fino agli anni 50-60, in effetti, la bicicletta era il principale mezzo di trasporto degli italiani. Nemmeno paragonabile all’automobile dei giorni nostri, così facilmente disponibile, a differenza della bicicletta di quegli anni.
Dopo anni di crisi la bicicletta è tornata di moda, e rappresenta un settore abbastanza importante nell’economia del nostro Paese.
Un settore in crescita
Il mercato delle biciclette in Europa è cresciuto dal 2006 al 2014 del 1062%. La grande svolta c’è stata nel 2009, con un aumento rispetto al 2006 del 331%. Il trend di crescita medio annuo dal 2006 al 2014 è stato di circa il 40%.
Numeri importanti che evidenziano un quadro molto chiaro: da un lato la sempre maggiore attenzione alla salute personale e all’ambiente, dall’altro, la necessità di diminuire i costi per far fronte ad una crisi economica che ha colpito in modo significativo molte famiglie europee. Non a caso il “grande balzo”, per usare un’espressione di Mao Tse-tung, c’è stato proprio nel 2009, all’inizio della crisi economica.
La parte del leone la fanno sempre loro, i tedeschi, con il 20% del mercato, seguiti a ruota da inglesi e francesi rispettivamente con il 19% ed il 15% del mercato. L’Italia rappresenta l’8% del mercato, seguita da Olanda, Polonia e Spagna con il 5%. Va precisato che il Paese con il maggiore numero di biciclette, in rapporto al numero degli abitanti, è l’Olanda: nel 2014 sono state vendute un milione di biciclette, ad una popolazione di 16 milioni di abitanti. Praticamente una bicicletta ogni 16 abitanti. Un record. D’altronde il traffico ad Amsterdam, nelle ore di punta, è rappresentato da una miriade di biciclette che sfrecciano lungo le vie cittadine.
L’Italia è comunque il maggiore produttore, con il 23% del mercato europeo, seguita dalla Germania con il 18%. Polonia e Bulgaria rappresentano l’8%.
Gli Olandesi sono quelli che spendono di più, 844 euro, seguiti dai tedeschi con 528 euro, e da Svezia, Spagna, Austria, Danimarca e Lussemburgo con 450 euro. Gli italiani investono molto meno nella qualità del mezzo a due ruote: 288 euro.
La bicicletta è un mezzo che piace, sia ai cittadini che la usano come utile mezzo di locomozione, che agli sportivi. Cresce la voglia di bicicletta e cresce la voglia di avere delle biciclette di qualità. Nascono così piccoli produttori artigiani che realizzano biciclette di qualità con design particolari, unici, rivolti ad un target di clienti che richiedono proprio quello che solo un artigiano può dare: qualità, unicità e design.
Un progetto tutto modenese
E’ il caso del progetto tutto modenese denominato ERMAN.BIKE, di Ermanno e Luca. Due diverse generazioni accomunate dalla passione per la bicicletta che hanno deciso di diventare imprenditori per la progettazione e la realizzazione di biciclette speciali, per appassionati ed intenditori. C’è la Dimondi, bicicletta off-road per andare ovunque, c’è la Plusbike, citybike singlespeed a ruota libera dal design particolare, oltre ad altre biciclette veramente speciali.
Per questo motivo hanno investito in un piccolo, ma altamente professionale, stand per presentare le loro prime creazioni alla Berliner Fahrradschau, la Fiera della bicicletta che si terrà a Berlino dal 18 al 20 marzo 2016.
Due professionisti, due artigiani, che con passione professionalità e ironia hanno deciso di offrire ad un mercato in crescita soluzioni innovative e ricercate, ma con un’attenzione alla tradizione.
(*) Andrea Lodi, vive a San Prospero (MO), è aziendalista, specializzato in Pianificazione Strategica. Giornalista economico, da gennaio 2009 cura “Economix“, la rubrica economica di PiacenzaSera.it; da settembre 2014 collabora con SulPanaro.net.