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25 aprile, “Ricordare insieme”: riflessioni su una giornata non scontata

da | Apr 25, 2016 | San Felice sul Panaro, La nostra storia | 0 commenti

Nel giorno in cui si celebra la Liberazione, riportiamo una riflessione di Francesco Mandrino, a margine delle commemorazioni odierne che si sono tenute a San Felice e frazioni.

  • di Francesco Mandrino

Festa della Liberazione, memoria e celebrazioni: commemorazioni
(commemorare – comp. di COM = CUM insieme e MEMORARE ricordare. Così nell’Etimologico Pianigiani).

Utili e doverose dunque le iniziative promosse dal Comitato permanente per la Memoria e le Celebrazioni e dall’Amministrazione Comunale con tutti i carismi dell’ufficialità. Insieme alle rappresentanze dei combattenti e resistenti con le rispettive bandiere sono state presenti le rappresentanze civili e militari: il Sindaco ed alcuni Assessori, i Carabinieri ed i rappresentanti le Associazioni Civili.
Negli ultimi anni mi è sembrato di veder crescere il peso dell’ufficialità intorno alla Ricorrenza del 25 Aprile, dopo anni in cui con vari mezzi si è cercato di ridurla a qualcosa di scontato, una rimpatriata di nostalgici, quasi una goliardata. Mi sembra giusto quindi che oggi, di fronte alla dimostrazione di quanti tengono a tale ricorrenza ci si ricordi di quanti hanno messo in atto i tentativi di cui ho detto prima.
Le commemorazioni hanno avuto inizio nella località di San Biagio in Padule dove, in assenza di un cippo dedicato, la cerimonia ha avuto luogo presso la lapide tombale di Agostino Baraldini, antesignano della resistenza antifascista in quanto ucciso quando ancora i Fascisti stavano bussando alla porta del Re Sabaudo che non aveva ancora aperto loro.
Successivamente la stessa cerimonia con presentazione delle bandiere e deposizione della corona d’alloro si è svolta presso il Cippo Commemorativo di Rivara, al quale si sono recate tutte le autorità già presenti a San Biagio.
Le celebrazioni sono culminate a San Felice sul Panaro, con il raduno al Parco Marinai d’Italia per l’alzabandiera, presente la banda della Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli”. quindi è stata celebrata la Santa Messa nella chiesa di piazza Italia. A seguire, presso il Monumento ai Caduti è intervenuto il Sindaco a porgere il saluto ai presenti ed a dare motivazione ufficiale alla ricorrenza, dopodiché è stata deposta la corona d’alloro presso il monumento. Si è formato quindi un corteo che per le strade del centro storico ha deposto la corona d’alloro presso la casa dell’Ammiraglio Bergamini per poi ritornare al Parco Marinai d’Italia e concludere la commemorazione con la deposizione della corona d’alloro.
L’importante di queste celebrazioni risulta maggiormente a fronte dell’affievolirsi dei rapporti fra nipoti e nonni, questi ultimi fuori dalle contingenze che spesso sono preoccupazione dei genitori e che proprio per questo hanno spesso poco ascolto da parte dei figli. I nonni invece, essendo fuori da queste lizze non generano sospetti e, soprattutto fra gli adolescenti, vivono come in un limbo tra favola e leggenda che li rende maggiormente adatti a trasmettere il pathos degli avvenimenti storici più fondanti della personalità.

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