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Burana, il punto a quattro anni dal terremoto. E domenica inaugura l’impianto Sabbioncello

da | Mag 20, 2016 | Basso mantovano | 0 commenti

C’è una frase che si sentì ripetere spesso dal presidente del Consorzio Burana Francesco Vincenzi all’indomani delle due forti scosse di terremoto che nel maggio 2012 cambiarono la vita di tante persone e il volto di varie cittadine del modenese, mantovano, bolognese e ferrarese: “Possiamo anche ricostruire abitazioni, aziende, scuole, ospedali: ma se non ci affrettiamo a sistemare i danni del sisma su canali di bonifica e impianti idrovori avremo edifici agibili ma allagati.”

Decine di chilometri di canali furono infatti colpiti da gravi fenomeni di dissesto post-sisma: canali che alla prima piena rischiavano il collasso degli argini e conseguenti allagamenti dovuti alle importanti fessurazioni createsi nelle sponde. Senza dimenticare che tutti gli impianti idrovori furono resi inagibili a causa di importanti lesioni strutturali e parziali crolli.

Riprende il Presidente Vincenzi: “Oggi dopo 4 anni, a fronte dell’impegno della Regione Emilia-Romagna che, con ordinanze, ha finanziato la messa in sicurezza e il ripristino delle opere danneggiate, il Consorzio ha avuto la capacità di attivare molti dei cantieri programmati. Inoltre, nell’agitazione di quei giorni, quasi miracolosamente, siamo riusciti a non interrompere mai il servizio, già dall’estate stessa del 2012. Sì, perché gli stessi canali e impianti che d’inverno scolano l’acqua preservando dagli allagamenti, in estate assicurano l’approvvigionamento idrico per l’agricoltura e l’ambiente.”

Il direttore del Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi, aggiunge: “Da maggio 2012 lavoriamo senza sosta per ripristinare la completa funzionalità del nostro sistema idrico. A tempi record, ad esempio, abbiamo costruito un by-pass a fianco dell’impianto Concordia Sud di Mirandola (Mo) per dare continuità all’irrigazione e abbiamo eseguito i lavori di somma urgenza in diversi canali e impianti perché non potevamo rischiare di compromettere la sicurezza del territorio in vista del periodo autunno-inverno. Oggi possiamo dirci soddisfatti perché tutte le opere provvisionali sono state ultimate. Ma se in due impianti come il Sabbioncello di Quingentole (Mn) e Pilastresi di Bondeno (Fe) sono già stati completati i lavori post-sisma, stiamo procedendo con le gare per appaltare i lavori agli impianti pluvirrigui, così come sono iniziati i lavori al bacino del S. Bianca e del Bondeno-Palata a Bondeno. La Botte Napoleonica di Bondeno e l’Impianto Dogaro di San Felice s/P (Mo), ad esempio, seppure sempre mantenuti in funzione in questi anni, devono ancora ottenere il nulla osta nell’iter autorizzativo per la ricostruzione: entrambi hanno subito danni importanti agli edifici. La parte progettuale e quella burocratica richiedono particolare attenzione anche per ottemperare i vincoli della Sovrintendenza (si tratta spesso di impianti dall’importante valore storico e architettonico) così come le valutazioni ambientali nell’analisi e nello smaltimento dei terreni su cui si vanno a realizzare gli scavi. A ciò si aggiungono le visite ispettive per la certificazione della qualità ISO 9001 che, se per noi è un valore che dà ulteriore credito alle modalità gestionali, amministrative e tecniche con cui svolgiamo la nostra attività, richiede sempre grandi livelli di attenzione nelle procedure. Senza dimenticare che la recente modifica del codice degli appalti le procedure le ha totalmente innovate.”

A quattro anni dal sisma, dunque, tanto è stato fatto, ma tanto c’è ancora da fare.

A proposito di sisma, domenica 22 maggio alle ore 17.00 inaugura l’impianto Sabbioncello (via Sabbioncello, 10 – Quingentole, Mn) dopo i lavori conclusi nel 2016 per riportare a piena funzionalità uno degli impianti del Burana più importanti per la distribuzione di acqua di irrigazione nella Bassa modenese, attivo dal 1957, compromesso da usura e lesionato a seguito del sisma di maggio 2012 e dall’importante sciame sismico dei mesi successivi. L’evento è aperto a tutti.

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