Cavezzo recupera la sua piazza il centro commerciale Cavezzo 5.9 va smontato entro gennaio 2017. Una scelta pesante, che coinvolge le 13 attività commerciali rimaste nella struttura il cui destino è alterno: metà hanno già individuato dove andare, alcune chiuderanno. Tutte dovranno sostenere costi nuovi.
Flavio Lodi
Il centro commerciale Cavezzo 5.9
Abbiamo fatto il punto della situazione con l’assessore al commercio di Cavezzo, Flavio Lodi.
Che fine faranno questi negozi?
“La maggior parte delle attività del 5.9 torneranno dove erano prima del terremoto. Alcune chiuderanno per scelta imprenditoriale del proprietario, altre ancora non ci hanno comunicato che intendono fare. Ma chi vuole proseguire l’attività ha già trovato un accordo sul futuro”.
Cavezzo ha abbastanza locali?
“Gli spazi liberi da qui alla fine dell’anno aumenteranno perchè saranno chiusi diversi cantieri. All’ex condominio I glicini, ad esempio”
Il nuovo trasloco sarà un bel salasso per questi imprenditori. Bisogna ripristinare l’area com’era, pagare l’occupazione di suolo pubblico…
“Il contributo da 15 mila euro che avevano ricevuto per delocalizzare all’indomani del terremoto non c’è più, è vero e la Regione non prevede nuovi finanziamenti. Noi come Comune abbiamo richiesto di non gravare sui commercianti del consorzio 5.9 sul ripristino dell’area, dove apriremo i lavori per il rifacimento della piazza. Non ha infatti senso che venga richiesto che quella zona venga riportata allo stato in cui era prima visto che ci saranno subito nuovi cantieri”.
Altri aiuti?
“Oltre a non aver incassato per tre anni l’occupazione del suolo pubblico, 32 mila euro che alla casse del Comune sarebbero stati utili, ora stiamo cercando nuovi proprietari per i container. E abbiamo tagliato l’Imu per i proprietari che affittano ad attività commerciali”.
Con tante richieste di spazi per negozi non c’è rischio speculazione?
“A Cavezzo abbiamo ancora in alcuni casi affitti che sono più alti di quelli del centro di Modena. Come ai tempi del boom, ma quell’epoca è passata. Se i proprietari si “accontentano” non c’è speculazione. Poim, sì, c’è sempre chi dice che o si affitta al prezzo che dice lui o il locale rimane vuoto. Su questo come Comune non possiamo fare niente. Confidiamo che l’aumento dell’offerta di spazi nei nuovi condomini che apriranno abbassi i prezzi”.