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Tredici miliardi di danni, 18 Comuni e 200 mila persone colpite: i numeri del sisma a quattro anni dal 2012

da | Mag 30, 2016 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Ravarino, Novi, Ricostruzione | 0 commenti

Nella seduta del Consiglio dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord che si è tenuta la sera di giovedì 26 maggio a Medolla è stato fatto un bilancio sulla ricostruzione a quattro anni dal sisma del 2012. La  ricostruzione ha presentato notevoli difficoltà a causa della natura del territorio colpito, ricco di centri abitati, imprese e servizi. Il
valore di danno complessivo ammontava a 13 miliardi. Nel corso dell’emergenza, spiega una nota dell’Ucman,  si è data priorità all’assistenza alla cittadinanza, allestendo i campi della Protezione Civile per evitare la nascita delle new town.

Il cataclisma ha coinvolto un territorio abitato da  oltre 200.000 persone e costituito da 18 comuni. Tutti e 9 i Comuni Modenesi dell’Area Nord (più di 80.000 cittadini) hanno subito danni a causa del terremoto. Si è deciso di dare la priorità alle scuole, ai luoghi di lavoro ed alle case. Molte imprese sono rimaste sul  territorio pur avendo la possibilità di delocalizzarsi, un risultato  ottenuto anche grazie alla garanzia di nuove infrastrutture promesse
dalle istituzioni. Dopo alcuni mesi dallo sciame sismico tutti i servizi sanitari sono stati ripristinati e potenziati. Importanti i fondi concessi dall’Unione Europea per la ricostruzione: circa 670  milioni di contributi, ad oggi la cifra più alta mai concessa dalla Comunità Europea per soccorrere un territorio colpito da calamità naturali.
Tra le criticità riscontrate, le difficoltà di dialogo tra cittadini e tecnici in merito alle pratiche per la ricostruzione, la mancanza di un quadro normativo di riferimento, i rallentamenti nel ripristino delle opere pubbliche dovuti alla scarsità di personale presso la Soprintendenza.
Tra i recenti traguardi raggiunti si ricordano i 160 milioni elargiti per le opere pubbliche, il provvedimento che ha portato alle zone franche urbane ed il prolungamento dello stato di emergenza fino al 2018.
Ad oggi sono ancora numerose le difficoltà da superare, ma le necessità più impellenti della ricostruzione sono due: scongiurare il pericolo d’infiltrazioni mafiose e ricostruire le opere pubbliche. In quest’ultimo ambito sono già disponibili 1 miliardo e 60 milioni di euro. Gli obiettivi per il prossimo futuro sono: ottenere i 500 milioni mancanti per completare le opere pubbliche ed accelerare la presentazione delle progettazioni e l’approvazione dei progetti
preliminari ed esecutivi. Nell’ambito delle opere pubbliche, più di 850 progetti sono stati ammessi dalla Regione Emilia-Romagna. 750 progetti sono stati presentati, 388 sono stati approvati.
In seguito al bilancio sulla ricostruzione si è proceduto alla votazione dell’Ordine Del Giorno inerente al privilegio fallimentare, che è stato approvato all’unanimità dal Consiglio.
Approvato all’unanimità anche l’Odg relativo alla promozione del progetto provinciale “Salviamo la Modenese”. Si registra un incidente diplomatico che secondo quanto ci è stato segnalato, avrebbe coinvolto la consigliere da Cavezzo Katia Motta e Roberta Smerieri del Movimento 5 Stelle, le quali, sedute tra il pubblico, sarebbe state invitate a non interloquire con i consiglieri Ucman.

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