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Ricostruzione, Cavezzo ha il 58% delle Mude erogate. “La fretta si coniughi con sicurezza e legalità”

da | Mag 29, 2016 | Finale Emilia, Cavezzo, Ricostruzione | 0 commenti

“Avremo pratiche da evadere per alcuni anni, ma siamo a buon punto. Sebbene il carico di lavoro per le strutture comunali sia notevole, la fretta di ricostruire deve sempre coniugarsi con legalità e sicurezza. I controlli allungano di sicuro i tempi ma almeno danno la garanzia di legalità, trasparenza e sicurezza”. Nell’anniversario del terremoto che disvela l’ultimo doloroso scandalo (l’uso di cemento depotenziato in una scuola di Finale), a Cavezzo si fa il punto sui numeri della ricostruzione.

La sindaca Lisa Luppi, dati alla mano, commenta la cronaca invitando i cittadini a non insistere sui tempi della ricostruzione, e snocciola dati che per Cavezzo sono i più positivi della Bassa. Qui, comprendendo anche i cantieri in corso, è a quota 58% la ricostruzione degli edifici privati danneggiati dal terremoto del 2012.

Finora è stata ripristinata la biblioteca, si è realizzato il primo stralcio del nuovo municipio, si è lavorato sulla casa della salute, si è tirato su il polo scolastico da 9 milioni di euro con il learning garden di Renzo Piano (donazione da 2,7 milioni). Sono già pronti bocciodromo, palazzetto e palestra. In paese sono otto gli interventi istruiti per il rifacimento delle opere pubbliche, per un importo di oltre 5,5 milioni di euro. Entro quest’anno dovrebbero partire i lavori per il recupero dei cimiteri della frazione di Disvetro e del centro città, finanziati con risorse comunali e del Commissario regionale. Altro intervento atteso è il consolidamento di Ponte Motta per il quale verranno utilizzati 900mila euro di fondi assicurativi per il sisma che saranno sbloccati appena la Sovrintendenza si pronuncerà sul progetto.

Calano poi le famiglie assistite in seguito al sisma, scese da 698 alle attuali 149. I Map ancora occupati dagli sfollati sono dodici con 10 famiglie. Per tutti, assicura l’amministrazione, è stata individuata una soluzione abitativa e lasceranno i container appena le loro abitazioni saranno pronte.

Una corsa a ricostruire che vede Cavezzo in pole position tra gli altri Comuni della Bassa. Una rapidità che salta agli occhi e che va spiegata. “Rispetto ad altri abbiamo un tessuto urbano meno vincolato, e abbiamo lavorato tante strutture sportive su cui è più semplice intervenire.  Non abbiamo grandi strutture storiche su cui bisogna confrontarsi con tanti enti di tutela – argomenta la sindaca – Noi, inoltre, abbiamo avuto aiuti eccezionali, chi mai avrebbe immaginato che Renzo Piano avrebbe pensato una struttura per noi? E forse ha pagato anche la scelta di dividere i nostri amministrativi tra chi si occupa solo di ricostruzione pubblica e chi si occupa solo dei privati”.

Ma, avverte Luppi: “ora siamo al nocciolo duro della ricostruzione, le pratiche chiuse finora sono state innanzitutto quelle per danni lievi (licenziate lì89% delle richieste), adesso tocca agli edifici più complessi: garantiamo che il nostro impegno sarà massimo. A chi protesta per la “lentezza” posso anche dire che evadiamo le pratiche in ordine di arrivo e che siamo in un sistema rodato di controlli che necessita dei suoi tempi

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