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Scioperano i lavoratori del settore igiene ambientale

da | Mag 26, 2016 | Mirandola, Lavoro | 0 commenti

Sciopero nazionale lunedì 30 maggio proclamato dai sindacati Fp/Cgil Fit/Cisl Uiltrasporti e Fiadel per il rinnovo del contratto nazionale Utilitalia e Fise/Assoambiente del settore igiene ambientale pubblica e privata. Sono previste due manifestazioni a livello regionale, a Bologna e a Ravenna, i modenesi parteciperanno a quella davanti alla sede bolognese di Hera in viale Berti Pichat dalle ore 9.30 alle 11.30 (in allegato il comunicato regionale Fp/Cgil Fit/Cisl, Uiltrasporti, Fiadel).
Sindacati e lavoratori, ricorda una nota della Cgil, rivendicano un contratto scaduto da ormai 28 mesi e denunciano la volontà delle associazioni datoriali di smantellare il contratto nazionale di settore come garanzia di tutela dei diritti e delle retribuzioni.

A Modena e provincia lo sciopero interessa circa 700 lavoratori con contratto Utilitalia (ex Federambiente) e Fise/Assoambiente che riguarda i lavoratori di grandi e piccole aziende pubbliche e private dei servizi pubblici di igiene ambientale. Sono circa 300 i lavoratori di Hera, 130 in Aimag, più gli addetti di alcune grandi aziende private Rieco (Mirandola) e Brodolini (distaccamenti Modena e Sassuolo) e tante altre piccole aziende private di spurgo-manutenzione-impiantistica-inceneritori-discariche.

I modenesi partecipano al presidio di Bologna con manifestazione davanti alla sede di Hera (via Berti Pichat). I sindacati organizzano pullman in partenza da Modena, Carpi, Mirandola e Sassuolo. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alle sedi sindacali o ai funzionari di riferimento.

Le numerose assemblee in corso di svolgimento nei luoghi di lavoro stanno registrando una massiccia partecipazione da parte dei lavoratori, i quali stanno sostenendo con forza le ragioni alla base della mobilitazione e la scelta dello sciopero, a sostegno della tenuta del settore e contro lo smantellamento del contratto.

In vista dello sciopero i sindacati hanno interrotto tutte le trattative in essere e il clima in molte aziende si sta surriscaldando, non da ultimo per il tentativo di applicare in modo restrittivo il diritto di sciopero e di assemblea nei servizi pubblici essenziali.

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