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“A Finale Emilia un tavolo tecnico per monitorare le emergenze”, la proposta di Sinistra Civica

da | Lug 29, 2016 | Finale Emilia | 0 commenti

Alla diffusa preoccupazione per l’impatto di Ecobloks e dell’inceneritore Enel Green Power la giunta e la maggioranza non sono riusciti a proporre in consiglio comunale atti concreti per iniziare a contrastare una situazione ambientale che desta sempre più preoccupazione nei cittadini. Lo afferma in una nota Sinistra Civica, che aggiunge: “Apprendiamo dal comunicato rilasciato dall’Assessore Borgatti che finalmente pare concretizzarsi la possibilità di installare due centraline fisse per il costante monitoraggio della qualità dell’aria, i cui esiti chiediamo siano caricati immediatamente sul sito del Comune e che siano interpretati ed esplicati da un esperto in igiene ambientale e resi di facile e immediata comprensione per tutti.
Ma non possiamo accontentarci di una centralina che ci dice quale schifezza respiriamo, perché il punto è che queste attività concentrate sciaguratamente in un raggio di pochi km sono incompatibili con la sicurezza dei cittadini, e non ci può essere autorizzazione, tecnologia o emissione a norma di legge che garantisca la salute dei cittadini e dei lavoratori di queste stesse aziende. Occorre dunque agire di conseguenza con tutti gli strumenti tecnici e politici che un sindaco ha a disposizione.
Ribadiamo, come affermato dal consigliere Stefano Lugli in consiglio comunale, che dopo l’incendio alla biomassa nel piazzale dell’ex zuccherificio, che a nostro avviso occorre un’ordinanza del sindaco di sospensione dello stoccaggio di biomassa fino a quando l’area non sarà in sicurezza e non ci siano le garanzie che un nuovo incendio non possa ripetersi. Questo anche in considerazione del fatto che ad oggi all’azienda non è stato ancora rilasciato il certificato di prevenzione incendi, e che i tempi per il rilascio saranno allungati proprio a seguito dell’incendio, avendo i vigili del fuoco chiesto all’azienda nuove verifiche e interventi.
Proponiamo inoltre la costituzione di un tavolo tecnico che coinvolga Amministrazione, commissione consiliare ambiente, Arpae, Ausl e Vigili del Fuoco per il monitoraggio delle emergenze ambientali presenti sul nostro territorio e la definizione delle priorità di intervento. Vogliamo uno spazio permanente di confronto che possa avvalersi delle competenze necessarie a verificare se le disposizioni contenute nelle autorizzazioni delle aziende ritenute impattanti sono state rispettate, che possa confrontarsi con i vertici di queste imprese e visitare gli stabilimenti, discutere con i lavoratori e i sindacati, e assumere tutti gli atti necessari a migliorare un contesto ambientale oggi inaccettabile. Un tavolo che possa fornire un supporto supplettivo nella valutazione delle proposte industriali che arrivano in Comune, a partire dal progetto di Ecogeri per riattivare l’attività di recupero dei teli di plastica sospeso dopo il sisma. Contemporaneamente va avviata subito una politica industriale e urbanistica capace di trasformare Finale Emilia in una paese attrattivo per imprese che investono in innovazione e ricerca e in grado quindi creare occupazione pulita e di qualità. 
 
Ci siamo sempre opposti a questi impianti e ancora oggi crediamo che la soluzione migliore per Finale sarebbe la loro riconversione, ma ci rendiamo conto che il sindaco non ha il potere di chiudere attività che hanno tutte le autorizzazioni. Però il sindaco può e deve diventare un protagonista nelle relazioni con queste aziende e gli enti pubblici di controllo esercitando fino in fondo il suo ruolo politico, fino al punto di ordinare la sospensione delle attività se non ci sono le necessarie condizioni di sicurezza per i cittadini.
Forse sfugge – chiudono da Sinistra Civica-   ma il sindaco è il primo responsabile della salute dei cittadini, ed è suo dovere agire in tal senso”.

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