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Gru al lavoro a Cavezzo e i dubbi sulla legittimità, il Comune rassicura

da | Lug 28, 2016 | Cavezzo, Ricostruzione | 0 commenti

Gru al lavoro, nel cuore di Cavezzo, per la ricostruzione, e Nicoletta Magnoni, Movimento 5 Stelle locale, presenta un’interrogazione per chiedere al sindaco Lisa Luppi e agli assessori competenti, «se le ditte costruttrici (A.eC., Garc, C.M.B.) abbiano chiesto l’autorizzazione per l’installazione di gru a torre a rotazione alta che, in pieno centro, sovrastano pericolosamente aree pubbliche e private esterne ai cantieri, frequentate da pedoni, lavoratori, mezzi. E – aggiunge – se le autorità abbiano valutato la possibilità di autorizzare gru di diverse dimensioni, più contenute. Oppure di diverso tipo, come quelle a rotazione bassa. Che, anche se più costose, avrebbero potuto preservare meglio, e garantire in modo opportuno la salute dei cittadini».

Dal Comune spiegano che si tratta di cantieri privati, quelli menzionati, che hanno presentato richieste di autorizzazioni, valutate corrette. E che, sempre per quei lavori su tali superfici, vi sono altri enti che danno l’ok sul versante della sicurezza. Non a caso i responsabili sono in primis i tecnici incaricati dai privati.

Nel mirino della pentastellata finiscono poi le opere di ricostruzione di vari condominii quali Capponi, Nelson e Glicini.  «Chiedo al sindaco Luppi se le autorità hanno eseguito controlli, attesa l’assoluta evidenza delle installazioni cantieristiche, se abbiano preso atto delle lamentele dei cittadini e se abbiano riscontrato violazioni alle norme e applicato delle sanzioni. Diversi abitanti delle zone interessate hanno, infatti, espresso delle perplessità circa la tutela della loro salute. Considerato che l’articolo n. 675 del Codice Penale sul ‘Collocamento pericoloso di cose’ dispone che ‘Chiunque, senza le debite cautele, pone o sospende cose, che, cadendo in un luogo di pubblico transito o privato, ma di comune o di altrui uso, possano offendere o imbrattare persone, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 103 a 619 euro’. Costatato – termina la Magnoni – che nessun accordo è stato fatto con i proprietari degli edifici e che non pare essere stata posta in essere la protezione delle proprietà private».

Il sindaco Lisa Luppi replica: «Come amministrazione, non risulta nessuna segnalazione. I cantieri hanno ottenuto le autorizzazioni richieste e che, per quanto ci compete, sono state rilasciate. Per i temi sollevati dalla Magnoni, esistono i direttori dei lavori e dei responsabili della sicurezza. Non certo i primi cittadini che sono impegnati a far sì che, dopo il sisma, si possa ricostruire, permettendo alle aziende il ritorno a una puntuale attività d’impresa e alle famiglie il rientro nelle proprie abitazioni dopo quattro anni dal sisma».

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