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“Lavori non pagati, un’altra falla nel sistema della ricostruzione”, presentata interrogazione

da | Lug 28, 2016 | Ricostruzione | 0 commenti

Purtroppo ci tocca constatare che i danni economici per le imprese del cratere sismico non si limitano a quelli dovuti alle scosse, ma derivano anche da quelli a seguito delle Ordinanze commissariali – dice Vittorio Ferraresi deputato del M5S – per questo abbiamo interrogato sia la Presidenza del Consiglio che il Ministro per lo sviluppo economico. Manca una norma precisa, ma soprattutto stringente, per garantire i subappalti.

I subappaltatori non pagati dalle imprese che hanno preso i lavori per la ricostruzione degli edifici privati è una situazione che si trascina ormai da lungo tempo. Portare i libri in tribunale, per un concordato o per un fallimento, scarica le proprie vere o presunte difficoltà economiche a catena su tutta la filiera che ha lavorato in quel cantiere.

Interrogammo già oltre un anno fa la Regione, attraverso la nostra consigliera Piccinini, per chiedere di intervenire, ci risposero picche; esiste l’ordinanza 86, del 2012, che dice che le imprese affidatarie devono pagare chi esegue i lavori entro 30 giorni dal ricevimento dei contributi, se non lo fanno peccato, sono accordi tra privati. Un modo come un altro per non volere affrontare il problema scaricando su chi lavora il costo dell’incapacità di normare la materia, ed ora si spera su un futuro, per nulla certo, inserimento della problematica nella legge delega di riordino dell’intera materia di diritto fallimentare e della disciplina dei concordati all’esame della Camera.

I subappaltatori rischiano di non avere abbastanza fiato per aspettare ancora. Abbiamo allora chiesto che si intervenga, magari in un prossimo provvedimento che tratti comunque di emergenze, perchè in tema di subappalti sia in vigore anche nei contratti tra privati, sostenuti con risorse pubbliche, la norma che già regola la materia nei casi di appalti di opere pubbliche, il D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163, in particolare l’art. 118, comma 3, che prevede che in caso di mancati pagamenti si sospende l’erogazione all’impresa affidataria e la stazione appaltante provvede “a corrispondere direttamente al subappaltatore o al cottimista l’importo dovuto per le prestazioni dagli stessi eseguite”.

Conclude con un pizzico di polemica Ferraresi – Fa bene Rete Imprese Italia a sollecitare un provvedimento ai parlamentari del territorio, ma di Modena non ci sono solo quelli del PD e a Roma non sono gli unici a rappresentare il territorio.

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