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Il sindaco Luca Prandini: «Nel 2017 apriamo i grandi cantieri del centro storico»

da | Lug 28, 2016 | Concordia | 0 commenti

Ogni mese un sindaco risponderà a domande e dubbi: nel primo numero del nostro magazine è toccato al primo cittadino di Concordia, Luca Prandini

Una ricostruzione difficile, quella di Concordia. Passeggiare in quello che è stato un meraviglioso centro storico mostra tutt’oggi tutte le ferite delle scosse del maggio 2012.

Sindaco Luca Prandini, a Concordia i cittadini vorrebbero vedere partire i grandi cantieri pubblici. Perché questo tempo?

«La ricostruzione è partita, tra i progetti ce ne sono di particolarmente difficili e complessi ma occorre dare fiducia a chi sta lavorando, io preferisco guardare il bicchiere mezzo pieno».

Cosa è stato fatto finora?

«Assistenza alla popolazione: avevamo 94 nuclei familiari nei Map e oggi ne sono rimasti 8. Persone che per scelta vogliono rimanere lì per varie ragioni. Edilizia privata: procedono coi tempi necessari i progetti approvati e ne rimangono una novantina ancora da presentare».

E il centro storico?

«Il centro storico, unico nel suo genere, è particolarmente complesso e quindi i tempi si prolungano, Ma tra la fine di quest’anno e il 2017 apriremo i grandi cantieri del centro storico».

Quando sarà pronta la nuova piazza nell’area di via Garibaldi?

«Abbiamo bandito un concorso di idee con 54 partecipanti la Commissione ha appena rivelato il vincitore».

Il teatro?

«Il progetto che avevano redatto i tecnici della Provincia di Torino è stato bocciato a febbraio, e la Provincia di Torino non esiste più, purtroppo. Un dono che non abbiamo potuto ricevere. Ora tocca ai nostri uffici scrivere rifarlo»

Il municipio?

«Il nuovo progetto è al vaglio della regione, che nel frattempo ci ha assegnato un nuovo finanziamento da 2,6 milioni. Finito il percorso di approvazione apriamo la gara entro il 2016 e partire il prossimo anno coi cantieri».

Messa così, sembra una ricostruzione tutta sulla carta…

«No, l’elenco dei cantieri aperti è lungo, e ora inauguriamo il primo lotto del cimitero cittadino, che sarà completato nel 2017. Il progetto del cimitero di Vallalta attende l’ok della Sovrintendenza, per quelli di Santa Caterina e Fossa stiamo lavorando alla progettazione. Abbiamo aperto i lavori per la scuola materna di Fossa, che sarà pronta entro la fine dell’anno. Per la Sala Polivalente attendiamo pareri  da Asl e sismica. Abbiamo fatto le fognature al Mulino di Mezzo e la ciclabile in via Martiri. Il progetto definitivo del teatro di Vallalta è fermo in Sovrintendenza mentre abbiamo concluso il bando del polo scolastico: dobbiamo individuare il vincitore».

I fronti sono numerosi.

«Questo è ciò che abbiamo fatto in due anni. Una amministrazione normale inaugura una singola opera pubblica in uno, due mandati: sono percorsi lunghi da compiere e non si possono fare confronti con gli altri Comuni terremotati. Concordia ha una sua morfologia e connotazione urbanistica che è unica e pone diversi tipi di problemi. Se io in centro devo aprire quattro cantieri su abitazioni confinanti non posso mettere quattro gru, per intenderci. Ho l’argine del fiume dietro e la gru va fatta usare uno alla volta. E non è facile mettere d’accordo quattro proprietari».

Commercio, come lo sostenete?

«In vari modi. Ad esempio abbiamo realizzato una app che è una vera e propria vetrina digitale per i nostri commercianti. Abbiamo stanziato 60 mila euro su 3 anni per le nuove attività: tutto grava sui nostri fondi comunali. Con le zone franche urbane 71 attività hanno avuto crediti di imposta».

Quando torneranno in centro le attività  delocalizzate?

«Abbiamo 22 attività fuori dalla sede originaria e 7-8 locali agibili in centro: il percorso va fatto con attenzione anche per evitare problemi di speculazioni immobiliari».

Il polo della meccatronica?

«Per due edifici è già pronto il progetto mentre noi stiamo realizzando tutte le opere previsti dagli stralci del piano urbanistico. Intanto abbiamo chiesto alla regione che ci venga portata la banda ultralarga». 

Concordia vuol dire anche Cpl, il colosso cooperativo che è stato duramente colpito dalle inchieste giudiziarie.

«Il momento peggiore è passato, ora l’azienda è tornata sana e in carreggiata. Ma il 2015 è stato pesantissimo per noi: ogni famiglia di Concordia ha un parente che lavora in Cpl. Oggi ci danno atto di aver fatto un buon lavoro nel sostenere come istituzioni il rilancio della azienda».

Come sarà Concordia finiti i lavori?

«Cerchiamo di cogliere la sciagura del terremoto come occasione per fare meglio. Con due obiettivi: non limitarsi a recuperare solo il danno e cementificare nulla di più di quanto sia oggi. Voglio che Concordia sia migliore di prima, ma in mezzo c’è questo: progetti, burocrazia, cantieri e lavori. Bisogna aver pazienza».

 

I PROBLEMI DI CONCORDIA
Riccardo Zanini 
consigliere di opposizione

 

* Ricostruzione: ancora non aprono i  grandi cantieri in centro storico

* Commercio:  troppo poche le misure di sostegno ai negozianti

* Meccatronica: tempi lunghi e incerti, così come ne è incerto l’effettivo sviluppo

* Concordia ha perso circa 200 residenti dopo il sisma

* Le aziende concordiesi arrancano tra cassa integrazione e ridimensionamenti

 

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