Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Unioni civili, a Modena si potranno celebrare da metà agosto

da | Lug 25, 2016 | Ultime news | 0 commenti

Mentre Castel San Pietro Terme, nel bolognese, è stata la prima cittadina in Italia a celebrare la prima delle nuove unioni civili secondo quanto prescritto dalla nuova legge, a Modena bisognerà aspettare ancora un po’.

Le prime unioni civili modenesi, infatti,  potranno essere celebrate già nella seconda metà di agosto. Lo annuncia l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Modena Andrea Bosi dopo che il governo ha firmato, sabato 23 luglio, il decreto ponte che permette di formalizzare le unioni di coppie omosessuali in attesa che, entro dicembre, arrivino i decreti attuativi.

“Abbiamo già ricevuto una decina di richieste di informazione – specifica l’assessore – che penso si trasformeranno non appena possibile in richieste formali. Saranno necessari infatti ancora alcuni giorni perché dal ministero arrivino le direttive di applicazione ma gli uffici si stanno già preparando, anche dal punto di vista tecnico, per attivare le nuove procedure”.

Una volta arrivate le indicazioni, gli uffici di stato civile predisporranno i registri, la documentazione per effettuare le richieste e le modalità di prenotazione. Le coppie che intendono unirsi civilmente dovranno presentare una formale domanda scritta, l’ufficiale di stato civile avrà 15 giorni di tempo per verificare che non sussistano impedimenti di sorta, dopo di che la coppia potrà prenotare una data nella quale presentarsi davanti all’ufficiale di stato civile per dichiarare, davanti a due testimoni, la costituzione dell’unione civile.

“È finalmente un passo concreto verso la piena uguaglianza di diritti e doveri per tutte le coppie – commenta Bosi – sperando che presto anche in Italia si possa parlare di matrimonio e famiglia anche tra persone dello stesso sesso”.

Dall’unione, registrata nell’archivio di stato civile, discendono in concreto diritti e doveri ben definiti: l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione; l’obbligo per entrambe le parti di contribuire ai bisogni comuni, in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo. Per la coppia è prevista la possibilità di assumere l’uno il cognome dell’altro ma ci sono anche effetti molto pratici e concreti come la comunione dei beni e la reversibilità della pensione e del Tfr maturato dal partner.

 

In copertina, Elena Vanni, 46 anni, e Deborah Piccinini, 45, la prima coppia di persone dello stesso sesso che si è unita civilmente nel bolognese a 50 giorni dall’entrata in vigore della Legge.

Condividi su: