Ancora una volta, a Cavezzo non hanno mancato di scatenare polemiche le manifestazioni organizzate in Piazza Martiri della Libertà a Cavezzo, manifestazioni a causa delle quali c’è chi si lamenta per la musica a volume alto, schiamazzi, addio riposo notturno, per alcuni. “Se le manifestazioni sono autorizzate, è solo perché hanno le carte in regola, incluso il rispetto del regolamento acustico”, spiegano il sindaco di Cavezzo Lisa Luppi e l’assessore al commercio Flavio Lodi. “Chi, invece, ha tra i propri poteri, la facoltà di esercitare i controlli sarà, ovviamente, sempre libero di agire. A partire dalle forze dell’ordine”, scrive il Comune in una nota stampa.
Nella medesima nota, è da segalare la presa di posizione della rinata associazione dei commercianti di Cavezzo e di diversi cittadini del centro, iniziano a perdere la pazienza. Nadia Nico, neo presidente del sodalizio ‘Vivere Cavezzo’ si esprime così: “E’ ora d’iniziare a capirci. Se vogliamo dare un futuro alla cittadina di Cavezzo, le iniziative ricreative che attirino l’interesse dei giovani, anche quelle musicali, manifestazioni come la ‘Notte bianca’ rivolte a tutta la popolazione, serate a sfondo culturale, ecco, qualcuno dovrà pure organizzarle. Piazza Martiri della Libertà, insieme a tutte le vie intorno del centro, sono la sede ideale di momenti di questo genere. E’ il cuore pulsante della nostra cittadina. Quando gli organizzatori rispettano i regolamenti, quando l’amministrazione comunale dà l’ok alle serate, quando si attuano tutte le misure necessarie per non violare i diritti altrui, si è perfettamente in regola. Non si ha ragione di protestare a caso. Perché l’interesse collettivo è da privilegiare rispetto a quello personale. Non ci si può lagnare per il solo gusto di farlo. E poi dobbiamo evitare una tentazione. Che, oggi, c’è chi si lamenta, tendenzialmente una sola famiglia, per la presenza del centro commerciale 5.9 che ospita serate musicali e feste. Non vorremmo mai che, una volta eliminato l’insediamento, si prendessero a pretesto anche le altre iniziative future. Perché, in quel caso, avremmo pochi soggetti che tengono in mano, e in ostaggio, un paese. A quel punto, sarebbe davvero meglio chiudere bottega”.