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Sparisce la guardia medica notturna, ecco il piano della Regione

da | Ago 27, 2016 | In Primo Piano, Salute | 0 commenti

Un numero telefonico attivo per tutta la notte, dove si poteva contattare un medico che poteva dare indicazioni e prescrizioni, nei casi più urgenti anche visitare a domicilio. E’ il passato della sanità che tutti conosciamo, il futuro sarà ben diverso. Sì, perché nei piani di ristrutturazione della sanità che stanno preparando in Regione la figura della guardia medica notturna sparirà.

Cosa dovremo fare se staremo male di notte? Andare direttamente al pronto soccorso o chiamare il 118, servizi che – almeno per il momento – restano.

“Il servizio della guardia medica sarà ristrutturato, e così come lo conosciamo oggi non ci sarà più – dichiara a Repubblica l’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi –. Naturalmente non possiamo perdere un servizio senza mettere nulla al suo posto, quindi ci organizzeremo bene per l’estensione oraria degli ambulatori. Avremo inoltre un occhio di riguardo per le zone disagiate”.

L’idea è di allungare fino a mezzanotte l’orario di apertura degli ambulatori dove ci sono i medici generici, i pediatri e gli ex medici delle guardie notturne. Ma se si può decidere facilmente cosa tagliare, si deve concordare coi sindacati e i diretti interessati cosa estendere. La trattativa sta per partire, ma la Regione conta di chiudere tutto entro il 2017.

AGGIORNAMENTO 28 AGOSTO

Il servizio di guardia medica? Mai detto che non ci sarà più, ma solo che verrà trasformato in seguito al confronto in atto a livello nazionale”. L’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, precisa il proprio pensiero in seguito alle polemiche scaturite negli ultimi giorni, ribadisce che il servizio non verrà meno e che nulla verrà cancellato senza un assetto migliore.
“Il servizio di guardia medica è discusso in questi mesi sul tavolo del rinnovo della convenzione dei medici di medicina generale – dice Venturi -. Mi spiace registrare una serie di reazioni che non hanno ragione di essere. Per il semplice motivo che il confronto con sindacati e professionisti esiste già, a livello nazionale, come è giusto che sia. Io ho semplicemente chiarito che l’attività ha sicuramente bisogno di una profonda revisione. I cittadini che vi si rivolgono non hanno bisogno di consigli telefonici, ma di una risposta pronta ai propri bisogni. Per questo, su questi temi, la discussione ha bisogno di avviarsi sugli obiettivi e sui mezzi da mettere a disposizione di coloro che ne hanno necessità”.
“Non ho mai detto che il servizio non ci sarà più – ha precisato l’assessore -, ma che, così come lo conosciamo, sarà trasformato. Il come scaturirà dal coinvolgimento di tutte le parti interessate, a cominciare dai professionisti e dalle loro rappresentanze. Dopo che il livello nazionale avrà puntualmente definito i contenuti della nuova convenzione con i medici”.
“Per ora – conclude – posso affermare che è stata proprio la Regione Emilia-Romagna a inserire negli indirizzi nazionali la priorità di garantire la copertura 24 ore su 24 dei servizi territoriali di emergenza urgenza. Non cancelleremo nulla senza prima aver definito un assetto migliore, che garantisca diritti realmente esigibili e risorse a disposizione dei cittadini.
Sottoscrivo quindi tutte le perplessità di cui sono venuto a conoscenza e garantisco che le porteremo, facendole nostre, negli incontri romani che porteranno alla nuova convenzione”.

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