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Counseling – Mi mortificano a casa e al lavoro, sento di valere poco. Che fare?

da | Set 25, 2016 | Rubriche, Salute | 0 commenti

QUESTO E’ IL MIO SPAZIO, QUESTO E’ IL TUO SPAZIO *

di Stefania Costi

Buongiorno dottoressa. Mi chiamo Adele e ho 32 anni. Ho due bimbi di 3 e 6 anni e lavoro come impiegata in una ditta del tessile. Da qualche tempo mi sento giù di morale. Ho la sensazione di non valere nulla, sensazione che viene alimentata dalle continue critiche che ricevo sul lavoro e in famiglia. Mi rendo conto che certe critiche che mi vengono mosse sono ingiustificate, so di non essere perfetta, ma so anche che cerco di fare del mio meglio. E allora penso che ho dei limiti oggettivi, che forse, purtroppo, valgo meno di quello che pensavo fino a qualche tempo fa. E più mi assale questa sensazione di incapacità e più piombo nello sconforto e le cose mi vengono ancora peggio. Cosa mi consiglia?

Carissima amica, sono molto dispiaciuta per il tuo momento difficile. Mi ha colpito molto la tua frase “purtroppo, valgo meno di quello che pensavo”. Quel purtroppo mi ha colpito “alla pancia”, volendo usare una metafora. Che cosa vuol dire, per te, quel purtroppo? Ti rendi conto di come alcune critiche siano ingiustificate, così come ammetti di fare del tuo meglio, eppure c’è quel purtroppo. Sai, io sono fermamente convinta che le parole non siano soltanto ‘parole’ ma siano potenti strumenti che possiamo usare nella relazione con gli altri ma, e soprattutto, nella relazione con noi stessi. Quando tu ti dici “purtroppo”, mentalmente registri un messaggio che rischia di diventare una convinzione e sedimentare dentro di te. Non dipende da te, non puoi farci niente, non hai alcun potere su di te e sul tuo cambiamento. Questo mi trasmette questa parola. L’ineludibilità di questa tua sensazione di incapacità. E’ così? Spesso capita che queste convinzioni errate (nel coaching si chiamano convinzioni limitanti) che abbiamo di noi trapelino nella relazione. Raramente troveremo persone con cui relazionarci che ci attribuiscono più valore di quello che noi diamo a noi stessi. E’ un po’ come se ogni persona fosse un prodotto: difficilmente se l’etichetta riporta 100 € troverai un acquirente che ne vuole pagare 150. Il modo in cui parliamo a noi stessi, di noi stessi, è la nostra “etichetta”. In quel “non sono perfetta” sento una grande voglia di metterti in gioco, ingrediente essenziale per affrontare il cambiamento. E’ una grande risorsa, mettila in atto! Comincia da qui: ogni volta che ti accorgi di rivolgerti a te stessa con un purtroppo, immagina un campanellino che suona fastidiosamente. Uno di quei campanellini che si trovano nelle hall degli alberghi. A volte ci vuole un po’ per mettere da parte queste convinzioni limitanti, questo piccolo esercizio ti può essere utile a liberarti di quella sensazione di incapacità di cui mi parli.

* “Questo è il mio spazio, questo è il tuo spazio” è una citazione del film Dirty Dancing usata nelle sedute di coaching emozionale per far capire l’ambito su cui si lavora. Se ne parlerà martedì 27 settembre, a partire dalle ore 20.30, nel gruppo Donne per le donne, patrocinato dal Comune di Camposanto, condotto dalla counselor Silvia Costi che cura questa rubrica. Il gruppo di crescita si pone come spazio di condivisione e confronto, per donne ma non solo, dove si sviluppano temi legati alla crescita personale e al benessere. Gli incontri si svolgono ogni ultimo martedì del mese, presso la Sala civica Donatori di Sangue, in via Marconi 35. Info: 389 99 51 808.
Potete scriverle mandando una mail a redazione@sulpanaro.net

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