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Argini del Panaro, la denuncia: “Crivellato dalle buche degli animali”

da | Nov 25, 2016 | In Primo Piano, Finale Emilia | 0 commenti

I danni agli argini fatti dagli animali sono stati indicati come la causa del cedimento dell’argine del Secchia nel 2014, che provocò l’alluvione che portò con sè centinaia di sfollati, un morto e milioni e milioni id euro di danni. E oggi, come stanno le cose? Ad andare a vedere colme sta l’argine del Panaro nel territorio di Finale Emilia e quante sono le buche degli animali è stata l’ambientalista e consigliera civica di San Cesario Sabina Piccinini, che senza troppi giri di parole spiega: “L’argine del Panaro crivellato da tane di animali, segnalate da tempo, in modo evidente, con paletti ben visibili dalla sommità dell’argine stesso. Nessuno però fa nulla”.

La Piccinini, si legge su Modena Today, ha trovato diverse tane che si addentrano in profondità,: “Torna alla mente l’alluvione della bassa modenese del Gennaio 2014, quando un sistema articolato di tane fece collassare l’argine del Secchia. Anche allora, le tane stavano lì da diversi anni, ripetutamente segnalate. Chi di dovere, sta vigilando gli argini? Perché non si interviene a sistemarli? Gli animali possono divenire la causa del crollo di un argine, ma non hanno colpa. Non loro dovranno risarcire o rispondere di eventuali danni perchè il problema non sono le tane, ma il fatto che stiano li, segnalate da tempo, ma nessuno fa nulla. Di chi è dunque la colpa? Degli animali che in quelle tane si riparano? O di chi dovrebbe vigilare e fare manutenzione?”

“Se è vero che per Aipo le risorse sono poche, che la manutenzione degli alvei fluviali è impegnativa con cento chilometri di asta dall’Appennino al bacino del Po, si coinvolgano, per la vigilanza ed eventualmente per gli interventi di manutenzione ordinaria, soggetti privati quali, ad esempio, gli agricoltori. Cosa ci vuole a rimuovere gli animali ed a chiudere le tane? – suggerisce quindi Piccinini – Quasi due anni sono passati dall’alluvione della bassa, i cittadini sono stati rimborsati e finita lì, non se ne parla più. Tutto è tornato come prima. Anche la manutenzione degli argini, purtroppo”. “

 

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