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Sisma, per il M5S “Ancora tanti nodi da sciogliere”

da | Nov 25, 2016 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero | 0 commenti

“Sulla ricostruzione i nodi da sciogliere sono ancora molti, dall’adeguamento sismico degli ospedali al 60%, come previsto dalla normativa nazionale, alla rivitalizzazione dei centri storici, alla ricostruzione dei vecchi edifici che ospitavano i municipi, anche se la Regione sostiene che ricostruirà in tempi più brevi di quelli del Friuli, non si può non rilevare tuttavia l’ammissione del Direttore Generale dell’Assessorato, che sulla sicurezza sismica degli Ospedali di Mirandola e Carpi è in corso una verifica che porterà ad un successivo intervento volto a potenziare le strutture per il raggiungimento della percentuale di sicurezza sismica prevista dalla normativa nazionale”.  È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo che questa mattina la Giunta ha tenuto un’informativa in Commissione sulla ricostruzione post sisma. “Dal quadro che la Giunta ci ha fornito, a ormai più di quattro anni dal terremoto, emerge che ancora sono tantissime le problematiche che devono essere risolte – spiega Giulia Gibertoni – Tutti punti sui quali il Movimento 5 Stelle ha più volte incalzato la Giunta presentando interrogazioni, interpellanze e risoluzioni che però sono quasi sempre rimaste senza risposta. Ci riferiamo in particolare al problema del mancato adeguamento sismico degli ospedali di Carpi e Mirandola e il non utilizzo dei relativi fondi, alle inchieste giudiziarie che hanno riguardato lo scandalo del cemento depotenziato, il totale abbandono dei centri storici, di fatto ancora in parte esclusi dalla ricostruzione, per finire alla mancanza di aggiornamento su Open ricostruzione. Oggi la Giunta ha cambiato atteggiamento riconoscendoci il diritto di avere risposta alle richieste di accesso ed agli atti ispettivi, annunciando un maggiore impegno sulle nostre richieste. Per esempio riguardo la sicurezza sismica degli ospedali di Carpi e Mirandola il direttore generale ha riconosciuto le mancanze, comunicando un’inversione di rotta che dovrebbe portare all’adeguamento sismico delle strutture, anche se vorremmo sapere con quali tempi. Resta il fatto che se non avessimo sollevato il caso tutto sarebbe rimasto invisibile. Adesso aspettiamo i fatti – conclude Giulia Gibertoni –  Venire a sapere, con nostro grande stupore, che ancora oggi alcune richieste legate alla ricostruzione da parte dei cittadini non seguano i canali ufficiali ma siano in realtà indirizzate direttamente al Presidente o all’Assessore, per loro stessa ammissione, ci sembra un brutto segnale che, seppure non crediamo sia attribuibile a clientelismo, che dimostra come il sistema messo in campo presenti ancora delle falle. Tutte le richieste, infatti, dovrebbero essere rivolte alla struttura amministrativa, senza alcuna intermediazione politica”. 

 

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