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Sicurezza Mirandola, Prestia: “C’è cronica carenza di mezzi e risorse per le forze dell’ordine”

da | Gen 18, 2017 | Mirandola | 0 commenti

“C’è cronica carenza di mezzi e risorse per le forze dell’ordine”. Su questo punta il dito il consigliere comunale di Mirandola del gruppo “I Mirandolesi” Rocco Prestia, parlando del problema sicurezza in città.

Ecco il testo del suo intervento

“Come noto, negli ultimi anni si è registrato in questo ambito territoriale una escalation di reati prevalentemente contro esercizi pubblici, aziende e abitazioni private. Non vi è ora della giornata in cui i cittadini si sentano sicuri. Non sono bastate, a oggi, le incessanti attività di prevenzione e controllo esercitate dalle forze dell’ordine con il fattivo ausilio della locale pulizia municipale. Ciò avviene per la cronica carenza di mezzi e di operatori delle forze dell’ordine, che determinano una debolezza strutturale del comparto sicurezza proprio in un periodo storico già di per sé connotato da altre difficoltà sociali. In campo sono state attuate diverse modalità di contrasto alla crescente penetrazione di elementi pericolosi per la cittadinanza; di concerto con la Prefettura ed i comandi di polizia dello Stato, sono state esperite diverse operazioni di monitoraggio e controllo del territorio. Altresì vi è stata una dotazione di apparecchi di videosorveglianza, in ogni caso non sufficienti nel numero per consentire una totale copertura del territorio dell’Area Nord. Non sottovalutiamo le attività poste in essere dal nostro Comune, che ha provveduto a mettere in bilancio nuovi stanziamenti, per fornire ulteriori mezzi per contrastare la dilagante delinquenza. Parimenti si è intrapresa altra metodica di valorizzazione delle risorse umane in pianta organica dei vari corpi di polizia, tentando di unire gli operatori in rete in modo da avere un fronte unico e coeso. Tali azioni, vanno nella direzione di cercare di dare fattive e responsabili risposte alle esigenze dei cittadini, non dimenticando che comunque il lavoro costante degli operatori, deve necessariamente essere sorretto da una rivisitazione delle leggi in materia, che denunciano l’usura del tempo e soprattutto l’inadeguatezza delle norme afferenti la certezza della pena in misura congrua alle delittuosità accertate. È un problema a livello nazionale, certamente, ma di fronte al quale non possiamo rimanere inermi perché si intreccia fortemente con la nostra azione di lotta alla criminalità. Quindi sono per coinvolgere i nostri parlamentari affinché siano i portavoce della ormai non più rinviabile esigenza di affermare il principio della certezza della pena. Occorrerebbe che si coagulassero attorno al nodo ineludibile del ripristino di leggi autorevoli, cittadini e amministrazioni sensibili alla risoluzione di questa piaga. I cittadini in questa analisi, rivestono un indubbio ruolo di attori principali, essendo per primi recettori e vittime. Noi auspichiamo la partecipazione e la condivisione dei cittadini su queste problematiche così impattanti sulla nostra vita sociale. Riteniamo indispensabile il pieno coordinamento con gli uffici municipali perché tutti quanti siamo al contempo vittime e nemici delle attività illecite. Soltanto con la collaborazione fattiva e condivisa, della parte sana della società, si può avere la possibilità di apprezzare qualche concreto risultato. La sicurezza infine, è da considerarsi con la sanità, l’istruzione, il lavoro, l’economia, l’architrave di una società democratica. Sulla base di quanto finora esposto, ci rivolgiamo agli organi competenti istituzionali dello specifico comparto:

in primis chiediamo un confronto con il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica al fine di rappresentare direttamente le problematiche sopra enunciate;

attivare un iter amministrativo atto ad incrementare ed affinare le attività di coordinamento tra le forze di polizia presenti sul territorio;

identificare un’unica centrale operativa in grado di gestire un servizio di vigilanza continuativo nell’arco delle ventiquattro ore attraverso l’impiego di tutte le forze di polizia disponibili (polizia di Stato, carabinieri, polizia municipale eccetera).

Inoltre sarebbe opportuno aprire un canale preferenziale con il Ministero dell’Interno per chiedere e ottenere un cospicuo incremento del personale operativo di pubblica sicurezza che opera nei Comuni dell’Unione.

Lo scorso 20 dicembre, infine, il Consiglio comunale di Mirandola ha votato all’unanimità un ordine del giorno che prevede una serie di azioni concrete in materia di sicurezza: un fondo, di prossima attivazione, per le famiglie che installano sistemi di sicurezza e antintrusione e, assieme all’Unione, un fondo per manutenzione e acquisto di nuove telecamere; un sistema video per il controllo dei varchi di entrata più importanti della città; il via al progetto di “controllo di vicinato”; formazione di nuovi assistenti civici; il proseguimento dei controlli sui cantieri della ricostruzione. Nel documento approvato si chiede anche di: «coinvolgere i nostri parlamentari modenesi affinché si facciano portavoce dell’inderogabile esigenza dell’esercizio della certezza della pena».

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