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Profughi nella Bassa, spesi 267mila euro per mantenere quelli del 2011. Forza Italia: “Assurdo portarne altri”

da | Feb 28, 2017 | In Primo Piano, Finale Emilia, Richiedenti asilo | 0 commenti

“Ben 267 mila euro sono stati spesi per gestire i profughi del 2011 dall’Unione Area Nord, ovvero da tutti i cittadini della Bassa”. È questa la cifra  che è stata elargita per 37 immigrati  presenti ormai da diversi anni nei nostri Comuni, denunciano l’onorevole Massimo Palmizio e i consiglieri Ucman Platis e Neri.

Due le fasi dell’accoglienza per queste persone. Per l’alloggio dei profughi, fino alla chiusura dell’emergenza Nord-Africa, 2014, sono stati presi 11 appartamenti, di cui tre di privati, spendendo 136.165,84 euro, (anno 2011 € 51.335,68, anno 2012 € 47.082,33, anno 2013 € 24.235,37, anno 2014 € 13.512,46). “Dal 1 ottobre 2013” – denunciano gli esponenti di Forza Italia – “i profughi rimasti sul territorio sono stati gestiti con avanzi di gestione e risorse proprie dei servizi sociali.
La ricostruzione, a 5 anni dal sisma, è ancora a rilento e tanti cittadini aspettano ancora le loro case e numerose aziende sono ancora alle prese con i rimborsi e i contributi. Centinaia di famiglie, quindi, hanno ancora necessità di assistenza da parte del welfare regionale e locale e dei servizi sociali a causa degli ingenti danni (sociali, morali, umani ed economici) subiti.”

“La scelta di portare 220 profughi nell’Area Nord – chiosa Palmizio nella sua interrogazione parlamentare – ci vede fermamente contrari, anzi chiediamo al Ministero di ricollocare le risorse previste per l’accoglienza, la ricerca di strutture e l’assistenza quotidiana dei profughi, all’assistenza dei terremotati e di coloro ancora impegnati al ristabilimento dello status quo dopo il terremoto del 2012, mantenendo l’assoluta priorità fino alla cessazione dello stato di emergenza in data 31 dicembre 2018, come previsto dal DL n.201 del 30/12/2015.”

“L’accoglienza, offerta dall’Unione ai profughi del 2011, prevede per gli enti che gestiscono l’accoglienza un rimborso ordinario di € 40,00 al giorno che arriva fino a 46,00 per i minori e casi particolari. Nel rimborso – spiegano Palmizio, Platis e Neri – è compreso:
– vitto e alloggio;
– vestiario e prodotti per l’igiene personale;
– l’erogazione di una somma direttamente ai profughi di 2,50 euro al giorno (pocket money)
– orientamento, informazione e assistenza nella procedura per la richiesta di protezione internazionale tramite operatori con specifiche competenze in materia;
– mediazione interculturale;
– accompagnamento all’inserimento scolastico dei minori e accessibilità a percorsi di insegnamento della lingua italiana per gli adulti;
– orientamento e accompagnamento ai servizi sociali e sanitari;
– interventi di integrazione sociale ( comprese attività di volontariato presso le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale ed attivazione di eventuali tirocini formativi e/o di orientamento ).

Le nazionalità rappresentate sono:
· Niger n. 9
· Ciad n. 8
· Somalia n. 5
· Nigeria n. 3
· Marocco n. 3
· Tunisia n. 3
· Sudan n. 2
· Togo n. 2
· Senegal n. 1
· Libia n. 1

Dei 37 arrivati, 29 sono maschi e 8 femmine (di cui 1 minore).

“A seguito del Sisma 2012, per accordi con l’Agenzia regionale e l’assessorato servizio politiche per l’accoglienza della Regione Emilia Romagna sui 31 profughi presenti in quel momento, 27 sono stati progressivamente collocati fuori dal nostro territorio a
partire da agosto fino a novembre 2012. Solo 3 persone – spiegano Palmizio, Platis e Neri – sono rimaste sul nostro territorio e sono alloggiate a Mirandola”.

On. Massimo Palmizio, Deputato Forza Italia
Antonio Platis, consigliere Ucman Fi
Mauro Neri, consigliere Ucman FI

 

In copertina, immagine archivio Ministero Interni

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