Emergenza criminalità, vertice di urgenza, in Questura a Modena, reclamato dalle associazioni di commercianti martoriate dall’ondata di furti che stanno avvenendo nella Bassa con disarmante regolarità. Si è fatto il punto su cosa sia necessario fare per tentare di fronteggiare l’emergenza, anche se, a guardare i numeri, i reati denunciati sono in calo, è stato osservato durante la riunione.
Sono stati promessi più controlli, ma l’invito a darsi da fare è arrivato chiaro: quindi, soprattutto per i negozi più isolati della Bassa, occorre adeguare le strumentazioni di “difesa passiva”. Vuol dire, ad esempio, più telecamere collegate direttamente alle centrali operative, assunzione di vigilantes (magari in gruppo, per risparmiare) porte di ingresso e finestre blindate meglio, sistemi più avanzati di protezione, E ancora: più scambio di informazioni con le forze dell’ordine, incontri di sensibilizzazione con imprese e cittadini, e i tanto invocati controlli di vicinato.
Durante l’incontro, cui hanno partecipato esponenti di Confcommercio Modena, il questore Paolo Fassari, il capo della Squadra Mobile, e Vicenzo Di Lembo, dirigente del commissariato di polizia di Mirandola e i sindaci di Bomporto, Cavezzo, Camposanto, Concordia, è stato detto chiaro è tondo che è impossibile garantire un controllo a tappeto di tutto il territorio. Per questo, ha spiegato il questore, “Crediamo che l’unica strada per vincere sulla criminalità sia quella del concorso di azioni messe in campo in modo coordinato e sinergico da una pluralità di soggetti, pubblici e privati”.
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