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Ecco la mia Novi: 10 domande a Giulia Olivetti

da | Giu 9, 2017 | Novi | 0 commenti

Ecco la mia Novi: 10 domande a Giulia Olivetti prima del silenzio pre-elettorale. Tra due giorni, l’11 giugno, gli abitanti di Novi, Rovereto e Sant’Antonio decideranno chi dovrà sostituire Luisa Turci alla guida del loro comune. Abbiamo sottoposto ai tre candidati cinque domande lunghe e cinque brevi su questioni rilevanti per Novi e il tessuto sociale e produttivo in cui è inserita. Alcuni temi sono stati ampiamente dibattuti in queste ultime settimane di campagna, su altri emergono le rilevanti differenze tra i profili personali, professionali e politici dei tre protagonisti, Enrico Diacci di Noi lista civica, Mario Enrico Rossi Barattini per la lista RinNovi Lega Nord Centrodestra per Novi Rovereto Sant’Antonio e Giulia Olivetti di Insieme al centro sinistra.

Apriamo, ovviamente, con ricostruzione e modernizzazione del centro: come (ri)organizzerete, se necessario, l’iter di presentazione delle pratiche? Cosa fare per ridare vita al centro storico dove ancora non ci sono cantieri?

Tornare in case più sicure e più belle di prima in tempi più celeri è l’obiettivo per i prossimi 5 anni, decisivi per completare la ricostruzione delle prime case. Dobbiamo lavorare duramente affinché la ricostruzione sia completata, interloquire prontamente con la Regione e con i tecnici privati per risolvere le criticità burocratiche, ottenere il personale comunale necessario per proseguire il lavoro. Abbiamo pensato al progetto “A che punto è la mia pratica”: un sistema di appuntamenti tra ufficio tecnico, amministrazione, singoli cittadini e tecnici privati per approfondire le situazioni più complicate e superarne le criticità. Man mano che procedono i cantieri privati, interverremo sulla riqualificazione delle piazze per le quali ci sono finanziamenti regionali consistenti. Le piazze devono tornare in primis luoghi identitari per i cittadini, quindi puntiamo alla ricostruzione della torre civica, la cui progettazione è in corso, dove realizzeremo uno spazio espositivo della storia di Novi. Per Rovereto centrale sarà la realizzazione del cinema Lux di proprietà della Diocesi e la riqualificazione di tutta la piazza.

Cispadana e vie di comunicazione: come conciliare le esigenze di rispetto dell’ambiente e controllo/riduzione dell’inquinamento con la necessaria modernizzazione delle vie di accesso e di comunicazione? Quali soluzioni e proposte?

L’autostrada Cispadana oggi è in fase di VIA presso il Ministero dell’Ambiente e a seguito di tale procedura la Regione dovrà chiudere la Conferenza dei Servizi. Questa infrastruttura, nata come progetto regionale, è stata inserita nell’elenco delle opere strategiche a livello nazionale. Durante il prossimo mandato amministrativo sarà nostro compito ribadire con forza, presso gli organi competenti, l’attenzione all’impatto ambientale e la necessità delle opere di mitigazione, approfondire la reale fattibilità e sostenibilità dell’infrastruttura autostradale dopo il passaggio a opera di valenza nazionale e porre l’attenzione sul finanziamento delle arterie viabili complementari che rappresentano un’occasione di migliorare i collegamenti del territorio che dobbiamo sfruttare strategicamente come leva di sviluppo locale.

I wordcloud, realizzati a partire dai programmi depositati dalle tre liste, rispecchiano nella loro densità la diversa lunghezza dei rispettivi testi.

Promozione del territorio: è necessaria una riorganizzazione della pro-loco cittadina? Quali le vostre proposte per rilanciare il commercio e la vita a Novi, e di cosa hanno bisogno invece Rovereto e Sant’Antonio?

Riteniamo che La Pro-Loco Adriano Boccaletti sia una preziosa risorsa del nostro territorio da valorizzare e incoraggiare quale collettore di tantissime associazioni che così mettono insieme forze e risorse per offrire una proposta culturale e ricreativa di qualità, collaborando in piena autonomia con l’amministrazione. Sul commercio proponiamo progetti di marketing: corsi sulla promozione dei prodotti, catalogo di prodotti novesi a km zero, un sistema di contributi all’affitto per gli esercizi che tornano in centro storico. Inoltre un evento enogastronomico di richiamo per valorizzare le eccellenze produttive locali. Le frazioni hanno innanzitutto bisogno di sentire vicina l’Amministrazione, per questo motivo abbiamo pensato al progetto “Open Giunta” incontri periodici pubblici sui tre centri, per parlare di temi dirimenti per il Comune. Inoltre pensiamo di potenziare le connessioni viabili puntando sulla mobilità dolce anche grazie alle nuove opportunità della legge regionale sulla ciclabilità.

C’è chi dice che nell’Unione Terre d’Argine Novi non conta nulla: è così? In che modo e su quali temi secondo lei si può acquisire un peso nelle decisioni?

L’Unione non vive di risorse proprie ma delle risorse conferite dai comuni in base ai servizi presenti su ogni territorio. Durante il prossimo mandato saremo chiamati a ripensare allo sviluppo locale tramite la stesura del nuovo piano regolatore (oggi PUG). La decisione di iniziare un percorso condiviso d’area vasta è sintomo di una unità politica all’interno dell’istituzione, dove non ci sono Comuni che contano di più o di meno ma in cui si lavora insieme per una programmazione razionale ed efficace dello sviluppo del territorio. La nostra Unione sta gestendo servizi fondamentali e consolidati come la scuola, il welfare e la polizia municipale; dobbiamo rafforzare la gestione dei servizi di staff che possono fare la differenza nell’avere una pubblica amministrazione efficiente e innovativa. Dobbiamo sfruttare le competenze specialistiche che si trovano all’interno dell’Unione per accedere a bandi e finanziamenti esterni a tutti i livelli, come opportunità non solo di attrarre risorse da investire ma anche come modo di diffusione di buone pratiche e innovazione.

Parliamo di imposte comunali: quali riduzioni o variazioni apporterete per ridurre il peso su cittadini, commercianti e imprese?

Il comune di Novi ha un sistema tributario con aliquote mediamente inferiori rispetto al resto dell’Unione e anche il gettito medio risulta tra i più bassi della provincia. Sui tributi locali il margine di manovra è ridotto perché è legato a normative nazionali. Abbiamo pensato, in molto molto concreto, diretto e realizzabile, ad una sistema di contributi su più fronti: sostegno agli affitti per gli esercizi commerciali del centro storico, contributi all’installazione di dispositivi di sicurezza per privati e imprese, assicurazione per risarcimento danni a privati e imprese in caso di furto, contributi per lo smaltimento delle coperture in amianto e miglioramento della qualità dell’aria, per la riqualificazione delle facciate degli edifici delle zone residenziali e industriali, a sostegno del car pooling e per l’utilizzo della bicicletta negli spostamenti casa-lavoro.

Veniamo ora ai cinque flash. Di che cosa c’è bisogno, e come vi impegnerete voi, sul territorio, rispetto a…

Ragazzi e giovani: Più spazi a disposizione, a partire dalla biblioteca, consentendo agli universitari di studiare negli orari più consoni alle loro esigenze, uno spazio autogestito per adolescenti. Più coinvolgimento, con il progetto “un giorno da volontario”, più senso civico, con la consegna della Costituzione ai maggiorenni.

Sanità: L’idea è quella di “Welfare di Comunità” integrando in modo sinergico tutti i soggetti che lavorano per il benessere della collettività: l’Amministrazione, il Volontariato sociale, il terzo settore, ma anche le Scuole, la medicina di gruppo, la casa della salute, le associazioni sportive, i centri Giovani in modo da rispondere in modo più efficace e competo ai bisogni dei singoli.

Integrazione: Vogliamo stimolare la comunità ad essere attenta agli altri, inclusiva e aperta al dialogo tra culture, partendo dalla scuola che deve essere un luogo non solo di apprendimento ma anche di incontro, di scambio e di conoscenza reciproca.

Fasce fragili della popolazione: Al centro, la realizzazione della casa protetta, una struttura avanzata e con una maggiore disponibilità di posti. Per i soggetti non autosufficienti, puntiamo su incentivazione dell’autonomia e domiciliarità ricorrendo solo in ultima istanza alle soluzioni di ricovero. Il care residence e l’adiacente centro diurno saranno i luoghi deputati a progetti di autonomia in contesti protetti.

Sostegno alle famiglie con figli: Servizi per l’infanzia più flessibili e rispondenti alle necessità delle famiglie, contributi a sostegno delle famiglie in difficoltà, incentivi alla pratica sportiva, lotta allo spreco alimentare (progetti “la spesa sospesa” e lo “scaffale solidale/relazionale”). Poi, il progetto “Insiemesicresce”: come segno dell’accoglienza della comunità, ad ogni nuovo nato andrà un pacco di benvenuto con prodotti per le prime cure e il benessere di mamma e bimbo.

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