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E’ morto Mario Veronesi, il genio che fondò il distretto biomedicale di Mirandola

da | Giu 13, 2017 | In Primo Piano, Mirandola, Economia | 0 commenti

E’ morto Mario Veronesi nella sera di lunedì 12 giugno, il genio che fondò il distretto biomedicale di Mirandola. Sua l’intuizione che prodotti usa e getta sterilizzati all’origine avrebbero potuto rappresentare un’innovazione di successo. Aveva 85 anni, da diversi anni soffriva di nefroangioscerosi e, ironia del destino, era costretto a sottoporsi a dialisi. Per questo, mai stanco di innovare e creare e nonostante i limiti della vecchiaia, era al lavoro per inventare qualcosa di nuovo per la dialisi domestica. Lascia la moglie Bianca, le figlie Francesca e Cecilia e nipoti.

I funerali si terranno giovedì alle 16 nella chiesa di via Posta.

La biografia (Wikipedia)

Figlio del medico Renzo Veronesi e di Lara Grilli, casalinga, si laureò in farmacia acquistò un esercizio commerciale a Mirandola che gestì personalmente sino all’età di 30 anni, quando intraprende l’attività di rappresentante di medicinali per una multinazionale statunitense. A

Le aziende

Miraset

Durante le sue visite negli istituti clinici come rappresentante farmaceutico, nota come la procedura di sterilizzazione dei tubi in lattice riutilizzabili allora utilizzati per le trasfusioni di sanguefosse complessa e non esente da rischi di contaminazione. Intuendo che prodotti usa e getta sterilizzati all’origine avrebbero potuto rappresentare un’innovazione di successo, nel 1962 avviò una produzione artigianale nel garage della propria abitazione, fondando la società Miraset con soli tre dipendenti. La Miraset si occupa effettivamente solo dell’assemblaggio di componenti, prodotti su disegno da officine della zona.

Sterilplast

Nel novembre 1964, con il contributo di alcuni amici mutò la ragione sociale dell’azienda in Sterilplast, società per azioni. Con 15 dipendenti iniziò ad assumere una connotazione industriale, trasferendosi in una struttura appropriata dove iniziò la produzione in proprio di molti dei componenti necessari.

Dasco

Raccogliendo i suggerimenti di alcuni medici padovani, nel 1966 mise assieme un gruppo di tecnici meccanici ed elettrotecnici ai quali chiese di sviluppare un rene artificiale imitazione di un prodotto americano non ancora brevettato.

Il rene artificiale avrebbe consentito il trattamento della insufficienza renale tramite emodialisi, terapia non ancora diffusa in Italia negli anni 1960, con l’eccezione di alcuni centri di sperimentazione. La divisione apparecchiature della Sterilplast venne ridenominata Dasco.

A causa dei forti ritardi cronici nei pagamenti da parte delle strutture sanitarie nazionali (problema esistente a tutt’oggi), nel 1969 venne ceduto il controllo della Dasco alla casa farmaceutica svizzera Sandoz mentre Veronesi rimane nel consiglio di amministrazione ancora per pochi mesi.

La Dasco (ora Gambro Dasco) è oggi uno dei principali stabilimenti del gruppo svedese Gambro, acquistata dalla americana Baxter

La vera origine del nome Dasco pare sia invece derivata dalle incognite che riservava la creazione del rene artificiale ovvero che fosse tutto “Da scoprire”. Dipendenti “veterani” affermano invece che tale nome è l’acronimo di Divisione Apparecchiature Scientifiche COmpany, per distinguere appunto la produzione dei macchinari da quella dei dispositivi in plastica della azienda “sorella maggiore” Sterilplast.

Bellco

Nel 1973, con l’appoggio degli amici-investitori storici e con le risorse finanziarie ricavati dalla vendita della Dasco, Veronesi fonda la Bellco per produrre sistemi in concorrenza con la Dasco. Riduce al minimo i tempi di startup, grazie all’assunzione di un nutrito gruppo di tecnici esperti della concorrente. Il successo dell’operazione, con la quale riuscì ad azzerare il proprio debito (lasciato in “eredità” al nuovo proprietario della Dasco) lo convinsero a ripetere l’operazione nel 1977, con la vendita della Bellco al gruppo Eni.

La Bellco fa ora parte del gruppo Medtronic

Secondo una diffusa voce, il significato di Bellco (la seconda azienda fondata da Veronesi) pare sia derivato da “Bella compagnia”, in riferimento al nucleo di amici co-investitori che lo seguì in questa impresa.

Dideco

Veronesi riparte di nuovo con una nuova azienda, la Dideco, operante tuttavia in un settore parallelo del biomedicale, anche se di tecnologia similare: sistemi per cardiochirurgia, autotrasfusione e plasmaferesi.

Oramai la vocazione di Veronose diventa quella di creatore di aziende, più che inventore di nuovi prodotti: nel 1986 cede la Dideco al gruppo Pfizer.

Il significato di Dideco, secondo le stesse voci, pare sia “Dieci della compagnia”. È verosimile, invece, che “Dideco” sia l’acronimo di DIsposable DEvice COmpany.

Dar

Nel 1982 fonda la Darex (successivamente ribattezzata Dar a seguito di una disputa legale con un’omonima società americana) in concorrenza con Dideco. Ancora una volta, dopo un nuovo successo imprenditoriale, la Dar venne venduta nel 1995 al colosso Tyco-Mallinkrodt, che la rinomina in Mallinckrodt Dar.

La Dar è attualmente denominata Medtronic Covidien Mallinckrodt Dar

Starmed

L’ultima azienda creata da Veronesi è la Starmed, fondata nel 2003 assieme all’amico Libero Luppi e concentrata principalmente nello sviluppo di dispositivi medici monouso per ventilazione non invasiva.

Economia del distretto industriale

Le conseguenze, sul piano economico, della presenza di queste realtà industriali nel distretto mirandolese sono molto importanti anche grazie all’indotto: i dati dell’Osservatorio sul settore biomedicale del distretto mirandolese relativi all’anno 2000 enumerano circa 70 imprese con un numero di addetti pari a circa 3.660 unità, per un fatturato di circa 1.000 miliardi di lire ed una quota di prodotto esportata pari a circa il 61%.

 

 

 

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