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Il numero dei migranti ospitati nella provincia di Modena potrebbe arrivare fino a un massimo di 2300 nel 2018 (quindi circa 500 in più rispetto a quelle accolte fino ad ora). I numeri sono quelli previsti dal bando della Prefettura per l’affidamento del servizio di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e per le attività di gestione a questo connesse. La gara sarà aggiudicata sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e su quella dell’Unione Europea, il bando è strutturato su base biennale (2017/2018) e prevede una suddivisione della domanda complessiva in due lotti funzionali, con una assegnazione, basata sulle quote di riparto ministeriale, fino ad un massimo di 1144 posti per il 2017 e fino ad un massimo di 2300 posti per il 2018, “con facoltà dell’operatore – si legge nel documento – di partecipare ad uno o entrambi i lotti funzionali”. Il numero complessivo di posti per il 2017 comprende anche le esigenze alloggiative non soddisfatte nelle precedenti gare.

Le strutture di accoglienza dovranno essere situate nel territorio della provincia di Modena, secondo criteri di equilibrata distribuzione, e le singole convenzioni, stipulate con gli operatori, scadranno il 31 dicembre 2018.

L’avviso di gara, con le modalità di partecipazione ed i relativi allegati sono pubblicati sul sito della Prefettura.

Venerdì scorso la prefetta Maria Patrizia Paba ha ricevuto la parlamentare europea Elly Schlein, che aveva chiesto un incontro in merito alla situazione dei richiedenti asilo nella provincia di Modena. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto su quanto fatto fino ad ora per garantire l’accoglienza e sulla questione delle procedure per il riconoscimento della protezione internazionale e della iscrizione anagrafica degli stranieri trasferiti nel modenese.

Inoltre, come annunciato lo scorso 13 luglio a margine dell’incontro tra la Prefetta e i sindaci della provincia, si attende prima di agosto un nuovo incontro con gli amministratori locali per valutare le misure dell’accoglienza messe in campo fino ad ora.

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