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Muore sgozzato con i vetri di una bottiglia, arrestato il presunto assassino

da | Ago 21, 2017 | Altri Comuni, Cronaca | 0 commenti

 Un 41enne marocchino, in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno e senza fissa dimora, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario a seguito della morte, ieri sera a Sassuolo in via Radici in Piano, di un connazionale 37enne. La vittima è stata sgozzata con un coccio di bottiglia.
    Le indagini lampo condotte dagli agenti di polizia del commissariato di Sassuolo, insieme ai colleghi della squadra Mobile di Modena, hanno portato a individuare il 41enne, alle 3 del mattino, a ridosso dei binari della stazione ferroviaria di Modena: l’omicida era in attesa per fuggire in Calabria, dove abita suo fratello.
    Probabilmente entrambi ubriachi, la scintilla è scattata per un cliente conteso negli ambienti dello spaccio. (Ansa)

IL COMUNICATO STAMPA DELLA POLIZIA

 

           Alle ore 21,15 di ieri, 20 agosto 2017, in via Radici in Piano in Sassuolo (MO), veniva segnalata la presenza in terra, in una pozza di sangue, di un cittadino straniero.

Si apprendeva, più tardi, che il soggetto identificato per M. H., nato in Iraq il 16 dicembre 1979, clandestino, senza fissa dimora e con precedenti penali e di Polizia per reati contro il patrimonio e stupefacenti, era giunto cadavere presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Sassuolo per una ampia ferita da taglio che gli aveva reciso di netto l’arteria giugulare.

Sul posto, il personale della Squadra Mobile e del locale Commissariato di polizia, accertava che il deceduto, in serata, aveva intrattenuto una violenta lite per motivi di gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti nel locale della piazza con un soggetto straniero identificato per B. S., nato in Marocco il 10 febbraio 1976, titolare di un permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Reggio Emilia, scaduto nel 2014 e con precedenti penali e di Polizia per reati relativi alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Il presunto assassino

Nel corso della lite, M. H., dapprima lanciava delle pesanti offese poi colpiva alla testa B.S. con alcuni sassi trovati in terra procurandogli delle vistose ferite. Offeso nell’onore e ferito alla testa, dai sassi lanciati contro, B.S. raggiungeva il vicino bar della via e, alla presenza di alcuni connazionali, rompeva contro il muro una bottiglia di birra e con il collo in vetro si avviava alla ricerca di M. H intenzionato a vendicarsi. Attraverso la visione dei filmati registrati dalle telecamere di un locale pubblico situato nella zona teatro dei fatti si focalizzavano i momenti in cui B.S. , raggiunta la via Radici in Piano, colpiva in maniera violenta M. H con il collo della bottiglia tanto che quest’ultimo, dopo alcuni passi barcollanti, tenendo la mano stretta al collo, si accasciava in terra esamine. Dallo stesso filmato, si aveva modo di osservare che l’autore del gesto, dopo avere sferrato il violento colpo alla gola, fuggiva a piedi uscendo dal campo visivo della telecamera.

La pressante attività di ricerca sul territorio da parte del personale operante consentiva di acquisire notizia che il responsabile del folle gesto probabilmente resosi conto della gravità di quanto accaduto, fosse intenzionato a fuggire dall’Emilia Romagna per raggiungere il fratello che si trova residente in provincia di Cosenza. Su precise indicazioni del personale della Squadra Mobile, venivano presidiate le vicine stazioni dei treni e, proprio all’interno della Stazione Centrale di Modena, il personale di un equipaggio della Squadra Volante, rintracciava B.S.  prima che potesse salire sul primo treno utile a lasciare la provincia di Modena. Questi veniva trovato con le ferite in testa ed alla mano destra quest’ultima probabilmente procurata con il fendente sferrato alla vittima con il collo di bottiglia. In ragione degli elementi raccolti, il pubblico ministero di turno della locale Procura della Repubblica procedeva nella mattinata odierna al fermo di B.S.  indiziato del reato di omicidio volontario aggravato da motivi futili.  Al termine delle formalità di rito, il fermato veniva associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria  

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