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Ori (Ln): “Ricostruzione al palo mentre i sindaci fanno a gara per accogliere i profughi”

da | Ago 7, 2017 | Mirandola, Finale Emilia, Richiedenti asilo | 0 commenti

«L’emergenza sisma, da noi, non è finita. Serve prorogare lo stato di emergenza, almeno fino al 2020». Queste sono le parole che Daniele Ori, segretario della Lega Nord della Bassa Modenese, riporta e che sono state pronunciate anche da alcuni esponenti della Regione. La quale ha richiesto varie proroghe al Governo centrale di Roma, «in quanto – sottolinea Ori – si dice che la ricostruzione nella Bassa Modenese e nell’area del cratere del sisma non è ancora finita, come continuano a sostenere i nostri sindaci. I quali, con la scusa della ricostruzione giunta al termine (e dell’uscita dei suddetti centri dal cratere sisma) hanno accettato i presunti profughi sul nostro territorio.» Il malumore è alto e il Carroccio non ha alcuna intenzione di lasciare carta bianca all’invasione dei migranti sul territorio. «Tra i cittadini – dice Ori – serpeggiano una paura condivisa e un’indignazione diffusa, da parte di coloro che vivono quotidianamente il territorio. Allora, mi chiedo come mai i sindaci continuano a dire che la ricostruzione è conclusa, per poi chiedere in Regione varie proroghe?» Semplicemente perché – è l’amara considerazione del Carroccio – si tratta di un qualcosa lontano dalla realtà. «Evidentemente, nella “Bassa” ci sono giochi politici molto più importanti dei cittadini stessi. A nostro parere, non è il modo di governare un paese». La Lega Nord continuerà, insomma, a fare tutto il possibile per evitare che venga continuamente alimentato il business dell’accoglienza e delle cooperative. Intanto, nel territorio modenese governato dal Pd, c’è già un centro che ha cambiato colore politico e si disallineerà da questa tendenza: «Finale Emilia – annuncia Ori – continuerà ad essere contraria all’accoglienza, perché crediamo che prima di tutto vengano i nostri cittadini. Finale ha un problema della ricostruzione ancora aperto e non può permettersi di aprire in modo indiscriminato le proprie porte a chiunque.»

 

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