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Adesioni altissime allo sciopero odierno dei lavoratori di Seta di Modena Reggio Emilia e Piacenza, che oscilla a seconda dei territori tra il 95% e il 100%, nella fascia mattutina di venerdì 10 novembre. Lo rende noto un comunicato delle segreterie regionali e territoriali Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti, Ugl/Fna, Faisa/Cisal.

“Lo sciopero di oggi – hanno detto i lavoratori – non è solo per una rivendicazione economica, ma perché l’azienda torni a normali relazioni industriali e finiscano gli atti unilaterali che calpestano la dignità lavoratori”. 

“All’azienda i lavoratori – si legge ancora nella nota – contestano il doppio regime salariale per vecchi e nuovi assunti, la mancanza di una volontà di arrivare all’armonizzazione contrattuale sui tre territori, il sotto-organico strutturale da ormai un anno e mezzo a questa parte, gli straordinari imposti obbligatoriamente, i turni comunicati un giorno per l’altro (la legge prevede 48 ore prima), la mancanza di  investimenti per la sostituzione e la manutenzione del parco veicoli. Nel 2015/16 sono 40.000 le ore di straordinario effettuate, con turni al limite della contrattazione, anzi in violazione degli accordi di secondo livello particolarmente a Modena”.

“Agli autisti risultati – prosegue il comunicato – per vari motivi inidonei alla mansione, non viene proposta un’alternativa di ricollocazione, ma vengono messi in aspettativa al 50% dello stipendio e addirittura in qualche caso licenziati. L’esternalizzazione ad Holacheck del servizio di controlleria a bordo dei mezzi ha portato all’emissione di 100.000 multe ai trasgressori nello scorso anno, con un incasso di un milione di euro, ma se venisse effettuato dai dipendenti diretti di Seta costerebbe di meno e liberebbe risorse sul bilancio aziendale”.

I lavoratori contestano anche la distorsione del sistema dei sub-affidamenti: la Regione Emilia Romagna elargisce a Seta 2,10 euro/km, mentre Seta nel sub-affido del servizio all’azienda Til su Reggio Emilia paga 2,40 euro/km, contro la stessa media dei sub-affidi in altre zone dei tre bacini che è di 1,80 euro/km.

“La dirigenza Seta – conclude la nota – non si dimostra disponibile ad un’armonizzazione contrattuale dei tre bacini, ma vuole azzerare tutte le contrattazioni territoriali esistenti e proporre un nuovo contratto con condizioni peggiorative per i lavoratori. Inoltre viene prospettato un taglio di 70 unità nei tre territori, quando invece servirebbero più unità lavorative. L’azienda sostiene che la proposta di armonizzazione dei sindacati costerebbe 800.000 euro, ma queste risorse si potevano ricavare da una diversa scelta sull’aumento di capitale effettuata lo scorso 5 aprile”.

Venerdì mattina i sindacati sono stati ricevuti dall’assessore regionale ai trasporti Raffaele Donini che, a quanto riferisce la nota, ha detto che seguirà lo sviluppo della trattativa.

 

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