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Violenza al Galilei, nel mirino l’obbligo scolastico fino a 16 anni. Ma chi non lo segue non rischia nulla

da | Nov 10, 2017 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Bomporto, Bastiglia, Ravarino, Nonantola, Novi, Soliera, Carpi, Cronaca, Scuola | 0 commenti

Nelle ultime settimane il caso degli studenti violenti al Galilei di Mirandola ha riacceso i riflettori sull’obbligo scolastico. Alcuni sostengono, infatti, che certi comportamenti sono dovuti al fatto che l’introduzione dell’obbligo scolastico fino a 16 anni tiene a scuola anche i ragazzi meno volenterosi. Si alza così il rischio della “scuola parcheggio” e forse si compromette anche la qualità dell’insegnamento e del rendimento della classe. 

Cosa succede, però, se un genitore non adempie a quest’obbligo? Niente, come ha stabilito una recente sentenza della Cassazione.

Non va incontro, infatti, a una sanzione penale il genitore che non iscrive il figlio alla scuola media. Anche se l’obbligo scolastico è stato ampliato negli anni passati, «nessuna norma penale» ne punisce «l’inosservanza» per quanto riguarda «la scuola media anche inferiore». È quanto spiega la terza sezione penale della Cassazione, in una sentenza con la quale ha annullato la decisione del giudice di pace di Salerno nei confronti di due genitori filippini che «senza giustificato motivo» non avevano iscritto il proprio figlio minorenne a scuola. La Cassazione ha ricordato che bisogna tener conto che «la contravvenzione prevista dall’articolo 731 cp è configurabile solo in caso di inosservanza dell’obbligo di istruzione elementare». L’obbligo resta, ma senza sanzione.

 

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