Mirandola, violenza al Galilei: si valuta se far cambiare scuola ai cinque della gang del cestino. E’ una delle ipotesi in campo in vista del rientro dei ragazzi dalla lunga sospensione che è stata loro comminata dopo che è diventato pubblico quanto avveniva in una prima classe del corso professionale, dove è stato lanciato addosso a un’insegnante un cestino della spazzatura. Quello fu la goccia che fece traboccare il vaso dopo una serie di violenze avvenute in classe: lancio di banchi e di penne, schiamazzi, intemperanze.
Dopo che è stato reso pubblico il video, sono arrivate le punzioni del Consiglio di Classe: i cinque della gang capitanata dal 15enne lanciatore di cestini sono stati sospesi fino a Natale e quindi devono stare a casa fino a gennaio: rientreranno dopo le feste.
Una sospensione-monstre dal sapore dell’espulsione, ma dopo che accadrà? Nessuno, nè al Galilei, nè ai Servizi Sociali di Mirandola vuole abbandonare i ragazzi a se stessi, e la situazione la si sta gestendo con estrema delicatezza e competenza. In particolare, si sta redigendo una progettazione mirata e diversificata, basata su laboratori professionalizzanti eunpercorso di recupero educativo tra la Caittà dei Ragazzi di Modena e l’istituto Fanti di Carpi. Scuola e lavoro, insomma
«Si tratta – ha dichiarato al Resto del Carlino Federica Pongiluppi, responsabile servizi sociali minori Area Nord – di progetti misti scuola-lavoro chiamati ‘Cantiere Scuola’. Li presenteremo ai genitori dei ragazzi e, confidando in un loro assenso, contiamo di iniziare a breve il percorso di inserimento. che questo periodo di punizione conseguente all’espulsione scolastica possa fare maturare nei ragazzi sentimenti di rabbia, il che sarebbe altamente controproducente. Contando, poi, sulla positività della precedente esperienza di ‘Cantiere Scuola’, già messa in atto alla scuola media nei confronti sempre di questi ragazzi, possiamo pensare a un loro positivo coinvolgimento».
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