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Biomedicale ancora in sciopero, incrociano le braccia i 5 mila addetti della Bassa

da | Gen 9, 2018 | In Primo Piano, Mirandola, Medolla | 0 commenti

Biomedicale ancora in sciopero, incrociano le braccia i 5 mila addetti che lavorano tra Mirandola, Medolla, Concordia, Cavezzo e nel resto della Bassa e del modenese. Sedici ore di sciopero generale, di cui 8 a livello nazionale e 8 a livello territoriale da tenersi entro il 31 gennaio, è questa la risposta dei sindacati di categoria Filctem/Cgil, Femca/Cisl, Uiltec/Uil allo scontro cercato e voluto dalla Federazione Gomma-Plastica e da Confindustria relativamente alla verifica degli scostamenti inflattivi annuali prevista dall’art.70 del vigente CCNL. Lo rende noto un comunicato stampa di Filctem/Cgil Modena, Femca/Cisl Emilia Centrale  e Uiltec/Uil Modena e Reggio Emilia

Le prime 8 ore di sciopero nazionale proclamate da Filctem/Cgil Femca/Cisl e Uiltec/Uil sono per il prossimo lunedì 15 gennaio con un’imponente manifestazione di tutti i territori a Milano davanti alla sede della Federazione Gomma-Plastica (via San Vittore 36, Milano).
Da Modena sono previsti pullman che partono intorno alle ore 6 del mattino. Per prenotazioni rivolgersi presso i propri funzionari sindacali.
Oltre allo sciopero si conferma il blocco già proclamato a novembre 2017 di tutti le flessibilità organizzative e degli straordinari.
Lo sciopero interessa circa 130.000 addetti a livello nazionale, di cui circa 5.000 addetti su Modena distribuiti in un centinaio di aziende, fra cui le più importanti Livanova (800 addetti), Medtronic (800 addetti), Fresenius (200 addetti) e B.Braun (300 addetti) a Mirandola, il Gruppo Fabbri di Vignola (150 addetti), Lampeplast (100 addetti) e Duna Corradini (150 addetti) di Carpi

I lavoratori sono compatti nella difesa dei loro diritti. Non sono, infatti, solo i 19 euro nella tranche di gennaio la posta in gioco, ma il valore e il rispetto del contratto nazionale di lavoro che Confindustria evidentemente non vorrebbe più.
L’interesse delle imprese di questo settore e della Federazione che le rappresenta è solo quello di far scomparire nel nulla una parte degli incrementi economici concordati nel rinnovo del contratto. A nulla sono valse sinora le proposte di mediazione dei sindacato, a cui è sempre stato risposto con un ingiustificato diniego.

 

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