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Cannabis terapeutica e tossina botulinica contro il dolore cronico: se ne parla a Modena

da | Gen 17, 2018 | Salute | 0 commenti

Le nuove strategie terapeutiche per il dolore cronico sono al centro di un Convegno che si svolge sabato 20 gennaio presso l’aula CS0.2 al piano terra del Centro Servizi al Policlinico di Modena (via del Pozzo), organizzato dal Centro Cefalee dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretto dal prof. Luigi Alberto Pini, e dalla Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC). Scopo del convegno è affrontare le tematiche legate alla prescrizione della Cannabis terapeutica e della Tossina botulinica nei pazienti che soffrono di dolore cronico. Appuntamento a partire dalle ore 8,30.

L’idea di progettare questo convegno – ha spiegato Luigi Alberto Pini – nasce a due anni dall’entrata in vigore del Decreto Ministeriale n. 279 del 9 novembre 2015 che prevede l’erogazione a carico del Servizio Sanitario Nazionale della cannabis terapeuticaA fronte del clamore mediatico che la introduzione dell’uso della Cannabis a scopo terapeutico, corrisponde una diffusa mancanza di informazione scientifica sulle caratteristiche farmacologiche e le reali proprietà e possibilità di impiego terapeutico di questi estratti. A queste carenze informative vorremmo rispondere con questo convegno”. 

L’obiettivo primario è fare il punto su questi temi – che vanno dai dosaggi ai protocolli di preparazione e sulle reazioni avverse delle centinaia di molecole presenti nella cannabis, oltre al THC e al CBD – anche alla luce dei recenti dati raccolti dal Centro Cefalee e Abuso dei farmaci del Policlinico che ha svolto uno studio di farmacocinetica sui preparati orali di cannabis (decotto e olio di cannabis). In passato questi pazienti erano stati dapprima trattati con derivati sintetici della Cannabis (da oltre 8 anni) come il Nabilone, che aveva dato risultati molto positivi. Nel 2012, i ricercatori del Policlinico, hanno pubblicato sul numero di novembre della rivista J Headache Pain un articolo sull’uso del nabilone nelle cefalee croniche che resta l’unico studio controllato in doppio cieco (cioè strutturato in modo da evitare che i due gruppi di pazienti coinvolti entrino in contatto e possano quindi influenzare la percezione dei risultati del farmaco) pubblicato sull’argomento.

Lo studio è stato fatto su 13 pazienti con mal di testa da uso eccessivo dei farmaci (MOH, cioè medication-overuse headache) trattati in acuto con decotto o olio di Cannabis secondo le indicazioni ministeriali e viene illustrato in dettaglio dal dr Pellesi. “Ci siamo resti conto – continua il prof. Pini – che il decotto fornisce concentrazioni di THC molto basse e molto variabili da un soggetto all’altro che sono al di sotto della soglia di efficacia del farmaco. L’olio, invece, consente concentrazioni che raggiungono la soglia terapeutica e consente assorbimenti più regolari. In entrambi i casi gli effetti farmacologici e indesiderati sono minimi. Per questo motivo crediamo che l’olio di Cannabis sia il più efficacie per la terapia del dolore nelle cefalee.

Il Convegno si occuperà degli aspetti normativi, delle evidenze scientifiche che giustificano l’utilizzo della Cannabis nel dolore neuropatico, del ruolo del farmacista nella preparazione e nella distribuzione della Cannabis terapeutica. Un focus sarà effettuato sulla farmacocinetica dei preparati orali di Cannabis in un gruppo di pazienti con cefalea cronica, uno sul punto di vista medico-legale sulla Cannabis terapeutica e, infine, si parlerà, dell’impiego clinico attuale e futuro della Cannabis terapeutica e della Tossina Botulinica. Alle 10,30 la giornalista Ivana d’Imporzano modererà la tavola rotonda sulla prima sessione, alle 13,30 si terrà la discussione conclusiva. I lavori termineranno verso le 14,00.

Il Centro Cefalee e Abuso di Farmaci dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena segue annualmente circa 250 pazienti con cefalea cronica, dolori cronici resistenti alle terapie e con emicrania cronica recidivante. “In questi mesi la disponibilità della cannabis terapeutica è stata irregolare e insufficiente alle richieste – ha concluso Pini – ma abbiamo cercato di utilizzarla nei pazienti più bisognosi, selezionandone una ventina alla quale si è aggiunta un’altra ventina di pazienti che presentava dolori cronici di vario tipo, neuropatici o oncologici. Per entrambi i gruppi possiamo certificare ottimi risultati nella gestione del dolore. Speriamo che, anche grazie al convegno organizzato al Policlinico, si possa arrivare a regime nei protocolli e dell’approvvigionamento della cannabis a scopo terapeutico in modo da poter offrire a tutti i pazienti questo ulteriore approccio farmacologico.”

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