L’associazione “A-TE”, fondata nel 2014, si occupa di malati di talassemia (mutazione genetica sul globulo rosso) e di emoglobinopatici. E’ nata per volere di Francesco Cosimo Antonucci e di numerosi altri volontari. A Nonantola i pazienti sono quattro, a Modena sessanta.
La necessità di riorganizzare la gestione dei talassemici è a monte di un incontro che si è svolto il 2 febbraio con il Policlinico di Modena, i cui dirigenti hanno convocato gli associati per definire necessità e priorità. “Siamo molto soddisfatti” spiega Antonucci, presidente di “A-TE”, “I dirigenti sanitari del Policlinico sapevano, a seguito di nostre segnalazioni, delle criticità organizzative che c’erano nella gestione e con le quali i malati dovevano fare i conti. Il lavoro, tra noi e loro, è stato molto collaborativo. La firma dell’accordo permetterà, d’ora in poi, di migliorare gli aspetti che riguardano la gestione dei pazienti talassemici. Non è poco”.
Gli associati, insieme a membri della ASEOP (Associazione di Sostegno Ematologia Oncologia Pediatrica), ed il Policlinico di Modena hanno definito un Piano Terapeutico detto PDTA. “E’ un modello che definisce in maniera chiara e sistematica tutte le procedure alle quali medici e pazienti si devono attenere. Il PDTA è un utile strumento di miglioramento per la cura della talassemia e risponde in modo puntuale agli aspetti gestionali della patologia. L’impegno di A-TE e di ASEOP sarà quello di monitorare l’efficienza e l’effettivo utilizzo dello strumento”, ha detto Antonucci a conclusione dell’incontro.