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A San Felice va in scena l’Apocalisse di Pierre Campagnoli

da | Feb 22, 2018 | Mirandola, San Felice sul Panaro | 0 commenti

Venerdì 2 marzo, alle ore 21, all’Auditorium Comunale (ingresso libero), va in scena “Sagra dell’Apocalisse”, spettacolo teatrale del giovane attore e drammaturgo mirandolese Pierre Campagnoli e del suo collettivo “Serraglio di Baladam”. Rigorosamente a ingresso libero.

L’intervista

Quindi sta arrivando l’Apocalisse?

Su questo non c’è dubbio. Magari una sera esci per un aperitivo veloce, e SBAM! Arriva l’Apocalisse! Con tanto di trombe. Per non farvi trovare impreparati al possibile verificarsi di questo particolare evento, abbiamo deciso di raccontarvi un po’ di storie e immaginazioni apocalittiche dell’umanità, così da darvi la possibilità di distinguere una buona Apocalisse da un’Apocalisse da due soldi”.

Che dire, grazie mille! Il vostro spettacolo precedente, “Messer Ludovico Ariosto QUASI Furioso”, che aveva debuttato sempre a San Felice, ha avuto un buon successo?

Direi di sì, siamo molto contenti. Siamo arrivati a fare venti date in giro per l’Italia e ne avremo ancora altre in questa stagione. La risposta e la ricezione del pubblico sono state sempre ottime, e le risate sono letteralmente grandinate. Siamo anche stati selezionati tra i tre finalisti del bando bolognese BRISA!, vincendo il premio del pubblico.

Il nuovo spettacolo si chiama “Sagra dell’Apocalisse”. Di cosa si tratta?

Lo spettacolo nasce dalla constatazione che l’umanità, negli ultimi 70 anni, tra minacce nucleari, crisi globali, mutamenti climatici e profezie maya, ha imparato a familiarizzare con un rischio apocalittico costante, come se il mondo potesse finire all’improvviso da un momento all’altro. Per questo motivo il tema della fine del mondo ha cominciato a interessare moltissimi canali d’intrattenimento della cultura di massa: l’Apocalisse è diventata pop. Eppure quello della fine è un tema presente nella cultura popolare del mondo da sempre: l’umanità di tutte le epoche ha sempre messo in conto la propria fine e l’ha raccontata attraverso la letteratura apocalittica.

Utilizzeremo la fine del mondo come calderone di racconti, culture, letterature e popoli, mescolando mitologia e cultura di massa, racconto popolare e cinema catastrofista, TV spazzatura e poesia novecentesca, Bruce Willis e Gabriele D’Annunzio; per arrivare ad un’altra constatazione: la fine del mondo non implica necessariamente catastrofi generalizzate e disastri cosmici, ma può essere considerata in termini a noi più prossimi e coinvolgenti, in un’umanità sempre meno capace di valorizzare la realtà e la vita dei singoli, rispetto alla massificazione globale che li mercifica.

Ma stiamo allegri, e non demoralizziamoci! L’Apocalisse può anche essere divertente, dopotutto si tratta pur sempre dell’ultimo grande spettacolo dell’umanità. Giusto?

Speriamo! Che tipo di spettacolo è?

È uno spettacolo di teatro di narrazione e musica, in cui un attore racconta storie e dialoga con due musicisti in scena, e naturalmente con il pubblico.

Il nostro metodo di scrittura si basa su uno stile particolare di intertestualità: selezioniamo gli argomenti che vogliamo trattare, li elaboriamo con l’aiuto delle nostre competenze letterarie, linguistiche, teatrali, musicali, culinarie, religiose, e li facciamo scontrare tra loro attraverso il setaccio dell’ironia, della parodia, della satira. Il risultato è un varietà teatrale ispirato alla tradizione millenaria del racconto orale, un guazzabuglio controllato accessibile su più livelli a tutti i tipi di pubblico.

Allora non ci resta che augurarvi un buon debutto il 2 marzo a San Felice.

Ci vediamo venerdì 2 marzo per aspettare la Fine del Mondo in compagnia.

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