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Sulla ferrovia Bologna-Verona nuovi investimenti per la sicurezza

da | Apr 2, 2018 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Camposanto | 0 commenti

Treno Etr 500, esterno

Sulla ferrovia Bologna-Verona nuovi investimenti per la sicurezza. Sono previsti nel nuovo “Patto per il trasporto pubblico regionale e locale per il triennio 2018-2020” firmato da Regione Emilia-Romagna e Rfi e che porteranno nella linea che attraversa la Bassa parte del miliardo di euro complessivi previsti per tutto il territorio.

Per un costo di 33 milioni di euro sulla Bologna-Verona entro il 2020 sarà realizzato un sistema del “distanziamento” a spazio fra Crevalcore e Nogara: le tratte ferroviarie saranno virtualmente separate in piccoli spezzoni controllati in modo telematico in modo da garantire maggiore sicurezza perchè ci saranno controlli automatici sul fatto che su ogni spezzone possa circolare un solo treno per volta. Inoltre per velocizzare il passaggio dei treni a lunga percorrenza i “pendolarini” saranno dotati di Blocco automatico banalizzato che permetterà di venire sorpassati da quelli più veloci.

Le altre novità per il sistema di teraporti ferroviari regionale

In tutta la regione si spenderanno oltre 1 miliardo di euro per rinnovare treni e stazioni, 96 nuovi convogli, 600 nuovi bus ecologici.

Treno Etr 500, interno

Per il nuovo materiale è previsto un investimento di risorse pubbliche pari a oltre 900 milioni di euro che, sommati alle risorse previste nel piano triennale di ammodernamento delle stazioni, superano 1 miliardo di euro.

Entreranno in servizio 96 nuovi convogli, di cui 75 entro il 2019, grazie ad un investimento complessivo di 750 milioni di euro.

Tra le novità, nel 2018 saranno potenziate le tratte ferroviarie Bologna-Ravenna (con riduzione dei tempi a 60 minuti) e Bologna-Rimini (44 minuti).

Entro il 2020 saranno rinnovati 600 nuovi autobus grazie ad un investimento di 160 milioni di euro, di cui 80 a carico del bilancio regionale. Saranno così sostituiti i mezzi più obsoleti della flotta: dopo i 191 nuovi bus (diesel euro 6) arrivati nel 2017, 70 (a metano, ibridi o elettrici) circoleranno nel 2018 e i restanti 339 entro il 2020.

Una nuova governance per i trasporti e 1 miliardo di investimenti in 10 anni per l’efficientamento tecnologico e la sicurezza dei treni. Un’unica azienda per il trasporto ferroviario, da 9 a 4 gestori per i bus urbani, verso un’holding regionale.

Ferrovie. Dal gennaio 2019 si arriverà a un’azienda unica per il trasporto ferroviario dell’Emilia-Romagna, che riunirà i due gestori del servizio di trasporto su ferro, Trenitalia e Tper. Mentre per quanto riguarda la gestione delle infrastrutture, sempre oggi è stata firmata un’intesa tra Regione, Fer (attuale gestore regionale) e Rfi (gestore della rete nazionale) per avviare il percorso di trasferimento a Rfi della gestione di tutta la rete ferroviaria dell’Emilia-Romagna.

In prospettiva, l’obiettivo è quello di trasferire allo Stato l’intera rete ferroviaria, per adeguarla dal punto di vista tecnologico e innalzarne il livello di sicurezza attraverso un piano decennale di investimenti da oltre 1 miliardo di euro contenuti nel masterplan allegato all’intesa.

Il prossimo passaggio sarà nel 2018 la riclassificazione da parte del Governo, d’intesa con le Regioni, delle tratte regionali a ferrovie d’interesse nazionale (che qui potrebbe riguardare la Parma-Suzzara-Ferrara; la Bologna-Portomaggiore; la Casalecchio-Vignola; la Reggio Emilia-Sassuolo; la Reggio Emilia-Guastalla), per giungere nel 2019 al subentro da parte di Rfi nella gestione di tutte le linee regionali ed entro il 2020 al trasferimento allo Stato, con un risparmio da parte della Regione dei relativi costi.

Autobus. Per quanto riguarda il trasporto su gomma, il patto prevede di arrivare alla fusione delle 9 agenzie provinciali dei gestori dei servizi pubblici autofilotranviari in 4 nuovi soggetti con le medesime funzioni (Modena e Reggio Emilia; Bologna e Ferrara; Parma e Piacenza; Romagna), come previsto dalla legge regionale 30/98 e nel rispetto delle clausole sociali di salvaguardia dei livelli occupazionali del personale.

In discussione anche la proposta di aggregare in un’unica holding regionale le aziende di trasporto a maggioranza pubblica (Tper, Tep, Start Romagna e Seta) con l’obiettivo di creare un unico operatore con dimensioni patrimoniali, capacità tecniche e di investimenti e competenze che ne aumentino la competitività.

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