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Allagamenti ospedale Mirandola, Platis (FI) annuncia esposto alla Corte dei Conti

da | Giu 8, 2018 | Mirandola | 0 commenti

Il violento acquazzone che si è abbattuto nella notte di venerdì 8 giugno ha allagato di nuovo il pronto soccorso di Mirandola e Antonio Platis, consigliere provinciale e capogruppo Forza Italia Area Nord, non ci sta tanto da annunciare la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti nelle prossime ore.

“Il Pronto Soccorso di Mirandola – scrive Platis in una nota – è un edificio pubblico strategico e rilevante? Se sì, non può finire sott’acqua ad ogni temporale.
Negli ultimi anni abbiamo avuto il sisma ed un’alluvione. In caso di emergenza è necessario che il Pubblico garantisca la piena operatività delle strutture sanitarie, così come le caserme, le stazioni di polizia e gli edifici strategici in generale.
Questi ultimi giorni di acquazzoni hanno dimostrato che la situazione del Pronto Soccorso di Mirandola è ben diversa. Se la struttura è ‘sotto stress’ per un fortunale come può rispondere in caso di una piena del Secchia ad esempio?”.

“A metà anni 1990 – incalza Platis – l’Ausl ha fatto l’errore di costruire un PS sotterraneo che finiva sistematicamente sott’acqua e con un sistema di scoli assolutamente inadeguato. Gli interventi per l’ampliamento del Santa Maria Bianca costarono all’epoca circa 20miliardi di lire.  Dopo qualche anno, proprio per ovviare all’errore, un’associazione e un facoltoso imprenditore si erano attivati per donare una nuova struttura che potesse ospitare il reparto di emergenza-urgenza. Evidentemente l’Ausl era ben conscia dell’errore nella scelta degli spazi. Nel 2011 il direttore Cencetti venne anche in Commissione ad illustrarci il progetto e sosteneva che mancasse solo qualche dettaglio per poter “accettare” la donazione. Dopo pochi mesi, di questo progetto si sono perse le tracce. Come mai!? Nel 2012, a seguito del sisma, fu trasferito in un altro padiglione il PS e successivamente, con i fondi del sisma e delle assicurazioni, il reparto è stato trasferito nuovamente sotto il livello del suolo, nel padiglione costruito negli anni 1990, spendendo 787mila euro. Una scelta poco sensata visto che generalmente sono sempre costruiti a piano terra e non sotto. Inoltre è evidente che gli scoli e il sistema drenante delle fogne non è mai stato adeguato alle effettive necessità”.

“A questo punto – spiega Platis – è necessario fare chiarezza e che qualcuno si assumi una qualche responsabilità. Oggi depositerò con un’apposita interrogazione per sapere se il Pronto Soccorso rientra tra gli edifici strategici ed è stato inserito nel piano di Protezione Civile. Soprattutto sarà interessante sapere, alla luce di questi ultimi episodi, se rispetta gli standard previsti per una struttura che dovrebbe aiutare i cittadini in caso di calamità. A ciò si aggiunge un esposto alla Corte dei Conti che presenterò nelle prossime ore. Il quesito è semplice ma cruciale: i 787mila euro sono stati spesi bene per riportare il PS negli scantinati?”.

Infine, il consigliere esprime “solidarietà a tutti i professionisti che con abnegazione hanno continuato a lavorare con una situazione di difficoltà enorme. Vederli con lo ‘spazzettone in mano’ per liberare velocemente i locali dall’acqua è un’immagine significativa. Veramente encomiabili”.

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