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Finale, la Cgil chiede un confronto sul bilancio

da | Giu 2, 2018 | Finale Emilia | 0 commenti

Dura presa di posizione della Cgil Area Nord nei confronti dell’Amministrazione comunale di Finale Emilia in merito al bilancio 2018.

In una nota il coordinatore Massimo Tassinari chiede chiarezza e trasparenza anche alla luce dell’incontro del 12 marzo scorso, quando le parti avevano convenuto di sottoscrivere un verbale che ancora oggi, sottolinea Tassinari nella nota, non c’è.

Questo il testo del comunicato:

La Cgil Area Nord chiede all’Amministrazione comunale di Finale Emilia di rispettare i cittadini, dimostrando la chiarezza e la trasparenza che merita la contrattazione territoriale sul Bilancio 2018.
L’incontro tra sindacati e Amministrazione sul bilancio 2018 si è svolto il 12 marzo scorso, dopo numerosi solleciti inviati al Sindaco. In quella sede si era convenuto di sottoscrivere un Verbale per registrare le posizioni emerse durante il confronto, ma a distanza di quasi tre mesi non è arrivata alcuna risposta.
Una mancanza di rispetto istituzionale che nega il valore del Protocollo di Relazioni Sindacali in essere. Ad oggi per arrivare alla sottoscrizione di quel verbale vorremmo trovare risposte per i cittadini finalesi che riguardano il tema della disoccupazione, in primis quella giovanile; un’idea di investimento legata alla manutenzione del patrimonio pubblico, che oggi sconta ritardi importanti per la mancanza di progettazione dell’amministrazione. La manutenzione stradale ne è un esempio eclatante, così come la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e sismico.
Basterebbe recuperare le risorse che la Relazione dei Revisori dei Conti, allegata al Bilancio 2017 ha quantificato in oltre 3,5 milioni di euro; relazione che fra l’altro si chiude in modo preoccupante, segnalando l’emersione di ulteriori debiti fuori bilancio.
Vorremmo un impegno concreto in merito all’applicazione della Legge Regionale 14/2015, per favorire l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale dei cittadini fragili. Serve un adeguamento urgente delle tariffe e delle rette che sono fra le più alte del territorio provinciale. Così come per gli affitti delle case popolari che sono ben oltre quelli praticati dai comuni vicini.
Di fronte ai nuovi bisogni della popolazione è necessario rinforzare il personale dei Servizi Sociali, che non beneficia neppure del lavoro in sinergia con i Servizi dell’Unione dei Comuni.
Anche la ricostruzione post-sisma segna il passo e resta in attesa di altri finanziamenti per ricostruire il Comune, il Teatro e la Torre dei Modenesi, cioè i luoghi dove far rivivere la cultura dello “stare insieme”.
La riduzione del personale, insieme a quella dei tecnici della ricostruzione ha consentito di risparmiare, ma allo stesso tempo ha ridotto l’efficienza amministrativa.
In tema di accoglienza di migranti e profughi, mancano del tutto azioni utili a favorire la loro integrazione e l’inserimento lavorativo, come previsto dal Protocollo d’intesa sottoscritto da ANCI-UPI e CGIL CISL e UIL.
Per la sicurezza dei cittadini abbiamo proposto di stanziare fondi in favore di coloro che vogliono acquistare sistemi di allarme, come avviene già in altri territori.
Manca ancora l’adesione all’Accordo sottoscritto con l’UCMAN nel 2017, sulla sicurezza e legalità nei cantieri di edilizia pubblica e privata.
La sanità rappresenta una ferita aperta eppure registriamo, che a due anni dall’elezione della nuova Giunta, ancora non si è aperto un dialogo con l’Azienda USL di Modena che porti al completamento della Casa della Salute. Un insieme di Servizi che servono per garantire risposte di qualità a tutta l’area.
Dalle cronache del Consiglio comunale apprendiamo che alla richiesta avanzata dalle minoranze di non concedere spazi pubblici a coloro che non si riconoscono nei valori della Costituzione (richiesta avanzata anche dai sindacati), i consiglieri della Lega sono riusciti a macchiare la reputazione dei concittadini, calpestando i valori fondanti del vivere civile nel nostro paese, con dichiarazioni che per pudore, scegliamo di non riportare.
A questo proposito ricordiamo che il 2 giugno 2018 si svolgerà a Bologna la Manifestazione nazionale che conclude la nostra campagna “Mai più fascismi”, occasione per ribadire i valori di libertà e democrazia alla base della Costituzione.
Da ultimo vorremmo anche chiedere al Sindaco perché non ha ritenuto di celebrare i tragici eventi del 2012 e neppure ricordare le vittime del terremoto. In sintesi, un insieme di proposte sindacali che vogliono contribuire a risolvere i problemi della collettività, attraverso un’idea di sviluppo condivisibile, che eviti di mettere a rischio la tenuta della coesione sociale e del welfare pubblico.

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