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Denunce alla Frama: “A Novi si sta consumando un delitto nei confronti dei lavoratori”

da | Feb 15, 2019 | Novi | 0 commenti

NOVI DI MODENA – “A Novi di Modena si sta consumando un delitto nei confronti dei lavoratori”. E’ il duro giudizio dei vertici della Fiom e della Cgil regionale, Bruno Papignani  e Antonio Mattioli, sull’ evolvere della vertenza di lavoro, con la proprietà ha denunciato i lavoratori in presidio

Da una parte l’arroganza impunita dell’azienda, dall’altra i lavoratori che perdono il posto di lavoro e rischiano, insieme alle loro famiglie, l’emarginazione sociale.

Di fronte ad un’azienda che decide di chiudere il sito di Novi di Modena, senza rendersi disponibile a verificare soluzioni alternative e in ogni caso di tutela dei lavoratori, l’unica risposta che resta è la difesa dei posti di lavoro con ogni strumento possibile.

L’azienda se ne frega della responsabilità sociale che le compete e i lavoratori vengono denunciati solo perché stanno cercando di far valere i propri diritti e salvaguardare la propria dignità.

In questo modo non si va da nessuna parte e si alimenta irresponsabilmente il conflitto sociale: c’è un solo responsabile di quanto sta accadendo ed è la Frama.

Questa mattina un’altra provocazione è stata messa in atto dall’azienda nei confronti dei lavoratori in presidio, finalizzata a cercare a tutti i costi l’incidente, facendosi forza di una normativa indecente che penalizza chi perde il posto di lavoro e favorisce chi con arroganza chiude i siti produttivi e licenzia.

Come Cgil e Fiom dell’Emilia Romagna siamo al fianco dei lavoratori della Frama e, se l’azienda dovesse perseverare nell’atteggiamento irresponsabile e autoritario, metteremo in campo tutto ciò che si rendesse necessario per tutelare i diritti di chi lavora.

 

Piergiovanni Alleva consigliere regionale l’Altra Emilia – Romagna

l cambiamento molto in peggio del clima politico si avverte da diversi segnali: la repressione delle lotte operaie per l’affermazione dei diritti e per la salvaguardia dei posti di lavoro è uno dei più gravi. Cresce infatti l’intolleranza non solo della parte padronale, che ha fiutato il clima favorevole, ma anche delle istituzioni, verso le lotte operaie che non fanno altro che evidenziare le profonde ingiustizie che subiscono i lavoratori in Italia. Denunciare, come nel caso della Frama di Novi, i lavoratori che protestano per il loro ingiustificato licenziamento significa davvero fare un balzo al’indietro ai tempi veramente bui dell’antidemocrazia. Sono certo tuttavia che a reazione dei lavoratori e di tutti gli ambienti democratici non tarderà a manifestarsi. Quando è troppo è troppo.

Frama, Marina Rossi, Pd “La proprietà non tratta e denuncia i lavoratori”

“Un comportamento inaccettabile che viene convintamente reiterato. La multinazionale austriaca Hella continua nel suo atteggiamento intransigente verso i lavoratori. Già nel dicembre scorso, dopo che insieme avevano festeggiato il Natale, la proprietà aveva annunciato la chiusura dello stabilimento e mandato le lettere di licenziamento. Oggi, quando si trova ai tavoli negoziali istituzionali, non transige dalla sua posizione e non tratta, ma, al contempo, denuncia i lavoratori che stanno difendendo, in presidio davanti allo stabilimento, il loro futuro occupazionale. Opportunità, tra l’altro, che viene offerta dalla nuova legislazione voluta da questo governo che invece di inchiodare le aziende alla loro responsabilità sociale, introduce la possibilità di denunciare i dipendenti che manifestano per salvaguardare il proprio posto di lavoro. Il Partito democratico, continuerà ad essere presente al presidio al fianco dei dipendenti e delle loro famiglie”.

Edoardo Patriarca “Si passi a costruttive relazioni tra le parti”

“La situazione era già molto difficile, l’azienda non avrebbe dovuto renderla ancor più incandescente denunciando sindacalisti e lavoratori che protestano per cercare di salvaguardare il proprio posto di lavoro. Fra qualche giorno è previsto un nuovo incontro tra le parti, in Regione: l’auspicio è che la multinazionale Hella adotti finalmente un atteggiamento più costruttivo e apra alla possibilità che lo stabilimento novese possa continuare la produzione. Sarebbe molto utile che anche il Ministero dello Sviluppo economico facesse sentire la propria voce in una vicenda che vede la proprietà sfruttare un’opportunità prevista dalla nuova legislazione voluta dal governo gialloverde che “punisce” i lavoratori che protestano, piuttosto che mettere le aziende davanti alle loro responsabilità verso il territorio. Ma il ministro Di Maio, da me interrogato e sollecitato più volte, ancora tace”.

 

 

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