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Finale Emilia: Anpi, il sindaco e Gino Falzoni: “Pietà per i morti ma nessun revisionismo”

da | Apr 26, 2019 | Finale Emilia | 0 commenti

FINALE EMILIA – “Pietà per i morti ma nessun revisionismo”. Così l‘associazione partigiani di Finale Emilia all’indomani di quanto accaduto sul palco della festa del 25 aprile, dove il sindaco di centrodestra Sandro Palazzi, arrivato al punto del discorso in cui si onorano i caduti, ha citato il gerarca fascista Gino Falzoni e il rappresentante dell’Anpi per protesta è sceso dal palco. Una vecchia battaglia del centrodetsra, per riabilitare Falzoni, ingegnere che fu segretario del partito fascista di Finale Emilia e venne poi ucciso dai partigiani due mesi dopo la fine della guerra.

Ecco il comunicato stampa dell’Anpi:

Per l’ennesima volta l’ Anpi di Finale Emilia si trova in disaccordo con l’amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Sandro Palazzi. Per l’ ennesima volta il motivo della discordia è la visione distorta e chiaramente revisionista della Storia che Palazzi e la sua giunta pretendono di portare avanti con disinvoltura. No, il 25 aprile non si tocca!

È una data così preziosa ed importante che non si può permettere a nessuno di manipolarla a proprio piacimento, soprattutto quando questa operazione mira a stravolgere completamente lo straordinario significato storico che essa racchiude. Il 25 aprile è, per sua genesi, una data divisoria: da una parte c’è chi ha combattuto e ha dato il proprio sangue per liberare l’Italia dal nazifascismo. Dall’ altra ci sono i carnefici: fascisti e nazisti.

La commistione delle due parti non è possibile, anzi è pericolosa e va condannata con fermezza. Il 25 aprile non è una data adatta a tutti, non è una data aperta a tutti. Da questa, occorre lasciar fuori i fascisti e i fascismi: non c’è posto per chi ha sposato gli ideali di Mussolini, per chi ha fatto la Marcia su Roma, per chi moralmente è stato complice delle nefandezze del regime fascista: dalle leggi razziali, agli assalti delle camere del lavoro, dall’abrogazione di ogni libertà individuale e collettiva, all’avallo delle deportazioni di massa e dell’olocausto, all’ uccisione di vite innocenti e alle stragi di intere popolazioni di civili in seguito alle rappresaglie nazifasciste.

Evocare, da parte del sindaco, la figura di Gino Falzoni, gerarca fascista finalese, nella giornata del 25 aprile è quanto di più sbagliato e sciagurato si sia potuto compiere! Per questi motivi, nessun tipo di pacificazione è possibile perché, se è vero che la pietà è per tutti i morti, diverso é il giudizio per chi dopo l’ 8 settembre ha scelto da quale parte stare e la parte giusta dalla quale stare era solo una: quella di chi ha deciso di combattere il nazifascismo, dalle cui ceneri è nata la Costituzione della Repubblica Italiana. Viva il 25 Aprile!

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