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Il 112 non ha servizio di geolocalizzazione, l’accusa di Mario Balzanelli dopo la morte del turista

da | Ago 19, 2019 | Cronaca | 0 commenti

La morte del giovane turista francese Simon Gautier, il cui corpo è stato recuperato domenica 18 agosto in un dirupo nel Cilento, ha acceso la polemica sulla mancata geolocalizzazione dei servizi di soccorso.

A lanciare l’allarme è Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società italiana sistema 118. “Se l’Italia avesse applicato la direttiva Ue recepita nel 2009, Simon Gautier sarebbe stato immediatamente geolocalizzato, soccorso in tempi rapidissimi, e forse con esiti ben diversi. Questa vicenda rende palese l’assurdo, insostenibile fatto che in Italia le Centrali Operative 118 sono ancora prive del sistema di geolocalizzazione delle chiamate d’emergenza, pur previsto dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 2009”, ha dichiarato Balzanelli.

Il presidente del 118, inoltre, ha sottolineato “in Italia non è ancora disponibile il sistema tecnologico Advanced Mobile Location (AML), grazie al quale, pure in assenza di rete internet, dallo smartphone di chi richieda il soccorso parte immediatamente un sms al 112 che comunica le coordinate GPS corrispondenti esattamente al punto in cui si trova la vittima”.

“Nonostante l’Europa – ha aggiunto Balzanelli – abbia sancito che il numero unico dell’emergenza 112 si affianchi ai numeri nazionali dell’Emergenza e non che li sostituisca, il modello italiano di 112 invece, proprio perché irrazionalmente sostitutivo degli altri numeri nazionali di Emergenza, ha di fatto pesantemente rallentato, se non paralizzato, l’implementazione della tecnologia di geolocalizzazione sul territorio, prevista come obbligatoria dalla legislazione europea”.

E ancora: “L’Europa precisa, con la Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L337 del 18 dicembre 2009, che i servizi di emergenza devono essere in grado di trattare e rispondere alle chiamate effettuate al 112 almeno in modo rapido ed efficace quanto le chiamate ai numeri di Emergenza nazionali. Ora, tutto questo non è stato fatto in Italia – prosegue – il 112 e’ stato introdotto in modo sostitutivo e non parallelo rispetto agli altri numeri, con costi enormemente maggiori, con ritardo aggiuntivo certificato sui tempi d’intervento correlato al “doppio passaggio” tra Centrali Operative”. “Quindi – ha concluso Balzanelli – tempi più lunghi, costi maggiori, soccorsi più lenti. Perché? Proprio un bel guadagno per gli italiani e per chi si trovi in Italia”.

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