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Bimba di Mirandola in terapia a Bibbiano, ora la cura l’Ausl. L’accusa: “O c’è incompetenza o malafede”

da | Set 3, 2019 | Mirandola | 0 commenti

Bimba di Mirandola in terapia a Bibbiano, ora la cura l’Ausl. L’accusa: “O c’è incompetenza o malafede”. E’ l’opinione di Antonio Platis, il politico di Forza Italia che per primo ha sollevato lo scandalo, assieme ai colleghi Aimi e Neri e che arriva a commento delle ultime notizie di cronaca. Lunedì infatti, nella sede del Comune di Mirandola sono arrivati i Carabinieri per acquaisre carte e documenti nell’ambito di una costola dell’indagine Angeli e Demoni che a Regiio Emilia sta svelando i retroscenda degli affidi pilotati.

L’inchiesta mirandolese nasce dall’esposto fatto da Platis dopo che ha trovato una determina dell’Unione Comuni Area Nord che affidava una bimba di Mirandola alle cure di Nadia Bolognini, la psicoterapeuta che era già stata arrestata per i fatti di Biabbiano. Una delibera che – avevano spiegato da Mirandola dopo che era esploso il caso- era stata poi annullata. Ma restano un paio di domande: perchè mandare una bimba da Mirandola a Bibbiano quando qui ci sono ottimi psicoterapeuti? E inoltre, perchè c’è un buco nella sua assistenza?

“O siamo davanti ad incompetenti o c’e’ della malafede – rispondono i forzisti mentre la Magoistratura indaga-  Proprio oggi, dopo il blitz dei carabinieri in comune, scopriamo che l’Unione ha pubblicato la determina in autotutela che sospende, due mesi dopo, la ‘porcheria’ del 3 luglio in cui conferiva l’incarico alla Bolognini, mentre era agli arresti domiciliari. La toppa è quasi peggio del buco. Ricordiamo i 170 euro all’ora e la dichiarazione congiunta dei Servizi Sociali e dell’Ausl che sostenevano la necessità di andare avanti con la medesima psicologa.

Necessità che, dopo l’esposto di Forza Italia, si sono evidentemente sciolte al sole. “Sono state assunte – recita l’atto Ucman – decisioni circa la presa in carico sanitaria e psicoterapeutica dell’utente in tutela succitato, che coinvolgeranno direttamente il Servizio Sanitario Pubblico, che si è dichiarato temporaneamente disponibile, al fine di assicurare la prestazione sanitaria, ad attivare un intervento senza oneri di spesa a carico degli enti sottoscrittori del progetto, ovvero la Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza e l’Unione Comuni Modenesi Area Nord, con decorrenza dal prossimo 1°settembre 2019”

In parole povere – spiegano ancora in una nota Antonio Platis (consigliere Provinciale Fi), Enrico Aimi (senatore FI) e Mauro Neri (capogruppo FI in Ucman) – l’Unione non tira fuori un centesimo e l’Asl ha trovato al suo interno uno psicologo in grado di curare la ragazza di Mirandola, portata nel 2013 a Parma e dal 2017 in cura al centro Hansel e Gretel a Bibbiano. Quindi i soldi spesi per curare privatamente tutti questi anni la bimba erano necessari o no? Sicuramente vi è un aspetto disumano. La ragazzina di Mirandola aveva così bisogno di cure – sostenevano Ucman e Asl – che il 3 luglio il Servizio Minori ha redatto un atto raffazzonato per aiutarla e invece oggi, dopo le polemiche sui giornali, scopriamo che non è stata seguita fino a ieri, 1 settembre!

Perché questi mesi di buco? Era guarita? Oppure era meglio non curarla per evitare articoli sul giornale? L’impressione è che oggi conti più l’aspetto formale e contabile che quello umano a cui i servizi sociali dovrebbero essere votati. Domande pesantissime che non trovano risposte negli atti.

Evitiamo localmente e a livello regionale di annunciare commissioni ad hoc che servono solo a fare “aria fritta”. Bisogna prendere in mano il piano anticorruzione, azzerare da subito i vertici e ognuno deve prendersi le proprie responsabilità. Servizio Sanitario Regionale compreso”

 

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