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La mostra fotografrica di Patrizia E. Baraldini, una recensione

da | Dic 26, 2019 | San Felice sul Panaro | 0 commenti

Si è tenuta dal 30 novembre al 15 dicembre, a Castelfranco Emilia presso la Sala Mostre dell’Associazione AMICI DELL’ARTE  la mostra fotografica di Patrizia Elisabetta Baraldini.

Questa la mostra: Il corpo dell’esposizione si compone di tre blocchi. Il primo, nella Sala Grande, dal titolo POTENZA FRAGILE, quanto mai centrato nei tempi e nei temi, è una lunga sequenza di scatti ottenuti nel corso di una giornata di fortunale sulle coste liguri. Protagoniste le onde, il continuo variare della luce nel corso della giornata le ha personalizzate; la cupezza dei nuvoloni, gli squarci di sole, l’uniformità del grigiore ha saputo mostrare, nel loro infrangersi sugli scogli, la piena potenza di un elemento che purtroppo sappiamo assai fragile nel suo equilibrio.

Nella Sala Piccola, complice l’arredo nero, la fa da padrone il colore. Una lunga serie di immagini propone un’infinita gamma di tenui tinte e di lievi sfumature che pure passano dai toni dell’azzurro a quelli del giallo a quelli del verde in diverse loro
interpretazioni. Si tratta di cortecce di eucalipti che non solo nei colori ma anche nelle forme si diversificano fra loro; proprio questo da il titolo della sezione:
COSI’ UGUALI – COSI’ DIVERSI.

Infine la parte che a mio parere è la migliore, per forza,
per intensità, per attualità e per concisione. In una breve sequenza di immagini, che nel linguaggio fotografico è detta “portfolio”, viene svolto il tema della distrazione che la continua proposizione, spesso non richiesta, di immagini a volte con contenuti subliminali neppur troppo dissimulati comporta nel rapporto con la vita reale, meccanismo che prima promette di collegare il reale col virtuale mentre invece tende a sostituire il primo col secondo. Il concetto viene interpretato mostrando una madre sempre più assorbita dalla tecnologia digitale fino a rimuovere le richieste di attenzione del figlio, bambino che come nient’altro rappresenta ed interpreta la realtà sovrastata dal virtuale. Il titolo della sezione infatti è: MAMMA CI SONO ANCH’IO. La breve ed intensa sequenza si chiude con una delle migliori fotografie che io abbia visto fin ora: i lineamenti del bambino si confondono dietro il vetro dell’auto fra i riflessi della madre che si allontana e le gocce della pioggia, ed una manina che pare scomparire nella sensazione di abbandono.

Oltre alla fotografa Patrizia E. Baraldini, la presidente di Amici dell’Arte Laura Casagrande che ha aperto la manifestazione, la fotografa Antonella Rinaldi di PhotoclubEyes, che ha curato l’allestimento ed ha aperto l’evento con una introduzione critica, numerosi fra il pubblico i personaggi eccellenti, oltre ai vertici dell’associazione Amici dell’Arte sono sfilati il Segretario di Artisti di Bottega Andrea Calzati, il Presidente del circolo letterario Rosso Pietra Luciano Prandini, il fotografo Mauro Liverani che ha documentato la mostra traendone un CD.

L’evento di chiusura ha visto protagonista il poeta Francesco Mandrino, che ha letto brani da “La caduta di Milano”, questo ha richiamato anche persone non strettamente legate al circuito della fotografia, dando alla manifestazione un senso artistico più ampio.

 

 

Luciana Daffara

 

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