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Carpi, oltre 4.500 telefonate agli anziani per un monitoraggio “sociale”

da | Giu 25, 2020 | Carpi, In primo piano | 0 commenti

CARPI – Sono state oltre 4.500, da fine marzo in tutta l’Unione, le telefonate dei Servizi sociali a persone con oltre 75 anni, sole o conviventi con altri anziani.

Un’iniziativa presa a causa della pandemia da Covid-19, per verificarne lo stato di accudimento e d’informazione e, nel caso, attivare per loro qualche forma di assistenza e aiuto.

« Il dato più importante – commenta a consuntivo Tamara Calzolari, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Carpi – è che nel complesso abbiamo riscontrato un numero molto contenuto di persone davvero in difficoltà, segno che sia la rete familiare e di vicinato, sia i servizi sociali attivati, raggiungono ampi strati di questa popolazione. »

Infatti, oltre la metà del totale ( 2.347) è costituita da persone seguite da familiari con o senza collaboratori domestici fissi o a ore per il bagno, le pulizie di casa.

Un altro quarto delle persone chiamate, ha dichiarato di non aver bisogno (857), o di esser seguito da servizi pubblici o privati (231): il primo gruppo è risultato costituito da persone per lo più autonome, che possono contare su coniugi o congiunti (figli, fratelli, nipoti), buona parte abitando in condominio vicino a figli o parenti, quando non conviventi.

Dei restanti interpellati, 104 persone hanno dichiarato di aver bisogno della consegna di farmaci e spese: alcuni di loro avevano già utilizzato il “Numero unico per il trasporto sociale”, convertito a questo scopo durante l’emergenza (servizio che proseguirà fino al 31 agosto).

« In questa tipologia – sottolinea Calzolari – potrebbe essere individuato un bacino di utenza bisognoso di “assistenza domiciliare leggera”, quale per esempio un portierato o di un operatore di quartiere, perché si tratta di persone fragili che si gestiscono abbastanza bene all’interno del domicilio ma che tuttavia necessitano di servizi esterni. »

Un’altra settantina ha manifestato “solo” l’esigenza di un po’ di compagnia, pur essendo seguiti – in alcuni casi – da assistenti private a pagamento. « Da questa categoria di risposte – racconta l’assessore – è nata l’idea del “telefono amico”, cioè quel servizio di compagnia telefonica gratuita, affidato a volontari che si son resi disponibili. Inoltre, verrà ulteriormente sviluppato il progetto di animazione per coinvolgere e rendere attive le persone fragili, il cui bando è stato vinto dalla cooperativa “Anziani e non solo”. »

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