Ha 80 anni e ha bisogno di un intervento chirurgico per asportare un’ernia inguinale. L’urgenza non deriva solo – anche se sarebbe sufficiente – dall’età avanzata, ma anche dal fatto che fatte tutte le valutazioni cliniche e sanitarie, l’operazione era stata fissata a febbraio. Siamo a fine giugno e ancora l’intervento non è stato fatto.
Colpa delle misure ristrettive del Coronavirus, in cui l’anziano mirandolese è incappato come tanti. Le stime del suo medico di base dicono che, se tutto va bene, sarà chiamato verso novembre. Quindi da febbraio a novembre l’80enne dovrebbe aspettare 10 mesi.
Lui sta complessivamente bene, ma certo starebbe meglio con l’intervento fatto.
Per questo i suoi familiari hanno tentato la strada del privato. Ed ecco che nella sanità privata tutto è ripartito e l’intervento chirurgico è possibile farlo subito.
Ma, c’è un ma. Infatti l’80enne per farsi curare dovrebbe spendere 2.500 euro. Soldi da tirare fuori di tasca sua per darli alla clinica privata.
La rabbia è tanta, spiegano i parenti, che si sentono presi in giro, al limite delal truffa. Per questo hanno scritto ache al ministro Roberto Speranza e al governatore emiliano Stefano Bonaccini per denunciare la situazione.