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Lettera da una studentessa: scuola, studio ed esami ai tempi del Coronavirus

da | Apr 5, 2020 | In Primo Piano, Mirandola, Scuola | 0 commenti

MIRANDOLA – L’ex professore e dirigente scolastico Giorgio Siena, dalla sua pagina Facebook, risponde a una studentessa del Luosi di Mirandola, che scrive a nome della classe 5A Tecnico Economico. In fondo alla stessa ha aggiunto alcune sue considerazioni rivolte alla studentessa e alla classe. Riportiamo integralmente il testo.

“Salve Sig. Siena, sono Benedetta Salvatori, studentessa del Luosi volevo chiederle, a nome della mia classe, la 5^A del Tecnico Economico se lei potesse con la sua notorietà dare un ultimo dono alla scuola, e a noi ragazzi, semplicemente condividendo la lettera che personalmente ho scritto, la ringrazio.”

Gentile Ministra Azzolina, buongiorno, sono Benedetta Salvatori, una studentessa di 19 anni dell’Istituto Superiore “Giuseppe Luosi” di Mirandola in provincia di Modena, frequento la quinta superiore e ho sempre amato andare a scuola e cercato di rendere fieri i miei genitori portando a casa bei voti. So che Lei sarà sommersa di lavoro e probabilmente non leggerà mai questa email, e mi auguro che la sua famiglia stia bene, che lei stessa stia bene e stia vivendo questo difficile momento con una certa tranquillità. Come ben sa noi di quinta superiore abbiamo l’Esame di Stato quest’anno con la fatica di arrivare all’esame preparati. In una situazione normale preparare un esame è difficile, faticoso e vi è un grande dispendio di energie. Ma come ci si può preparare dignitosamente all’esame se si ha il pensiero fisso di un nostro caro in ospedale, magari un parente che si trova in condizioni critiche, un nonno, uno zio, un genitore, con il quale si ha condiviso tutta o parte della propria vita, con la consapevolezza che se questo è entrato in ospedale non sappiamo sé guarirà? Signora Ministra come si può preparare un esame dignitoso con la paura che un nostro caro si ammali? Come si può preparare un esame dignitoso se si ha la mente proiettata sulle immagini di morti che continuamente scorrono in tv? Quelle persone non sono numeri, sono anche i nostri parenti, amici o conoscenti. Come si può preparare un esame dignitoso se si ha la paura che un nostro famigliare o parente, medico o infermiere che sia, venga infettato. Come si può preparare un esame dignitoso se si ha la sensazione della costrizione dovuta allo stare in casa 24 ore da più di un mese, magari con persone che non ci vanno nemmeno a genio, magari con genitori che non fanno altro che litigare, o magari con genitori che non arrivano a fine mese. Io personalmente devo fare la babysitter a mia sorella, ha 10 anni e può pensare quanto sia problematica questa età, come posso mentre seguo le video lezioni seguire mia sorella, aiutandola a fare i compiti e essere presente quando ha bisogno? Ecco io credo invece che in un momento come quello che stiamo attraversando l’istruzione possa anche essere messa un attimo da parte, perché forse alla fine di questo anno noi studenti saremo forse diplomati ma tutti sotto antidepressivi perché incapaci di sopportare questa situazione. Egregia Ministra, mi auguro davvero che lei capisca noi studenti, e che agisca con tatto, con cuore e con la consapevolezza che in questo periodo nessuno sta bene, e che nessuno ha la testa per preparare un esame e concentrarsi sulla propria istruzione.
Distinti saluti,
Benedetta Salvadori

 

Cara Benedetta,
ti ringrazio di avermi scritto. Desidero aggiungere alla tua lettera alcune considerazioni, personali, che forse possono essere utili in un momento nel quale si avverte la mancanza della scuola tradizionale, in presenza. E ricordo bene, per averlo vissuto, quanto sia stato importante nel 2012, dopo il sisma, avere le scuole aperte e in grado di assicurare vicinanza e contatto umano. Quello che ora ci è impossibile.
In primo luogo, come sai, viviamo in uno Stato di Diritto, e per fortuna, dove vige il principio di Legalità per cui non tutte le norme sono derogabili e modificabili con atti ministeriali.
Il diploma di scuola superiore è un titolo con valore giuridico che si consegue attraverso un Esame di Stato e pertanto non esistono soluzioni alternative all’Esame.
E’ possibile invece, attraverso Ordinanza Ministeriale, che la modalità di svolgimento dell’esame sia adeguata alla situazione. E questo è già in parte avvenuto con l’annuncio della commissione a composizione tutta interna, salvo il presidente.
Altre scelte potranno essere fatte con lo stesso strumento anche in funzione della possibilità (forse remota) che a maggio la scuola possa riprendere.
Aggiungo che, a mio parere, mancano certamente i presupposti, anche giuridici, per eventuali non ammissioni e ritengo che gli studenti potranno tutti sostenere l’Esame.
L’esito finale non potrà non considerare tutte le criticità che tu hai ben esposto e le disparità che possono essere ingenerate fra le situazioni familiari dei diversi studenti. Alla fine credo che, (come anche l’ultima modifica dell’Esame ha determinato), avrà un peso nel voto finale il complessivo percorso scolastico svolto. Voglio sperare che questo evento epocale sia vissuto da tutti voi con la vicinanza, quella consentita, e con la massima solidarietà umana e generazionale. Voglio pensare che da questa dura prova esca una società che vi aiuti ad avere il futuro che meritate.
Un abbraccio
Giorgio Siena, già preside del Luosi Pico

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