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Inchiesta presunti pedofili nella Bassa, sarà riaperto il processo Scotta

da | Apr 20, 2019 | Finale Emilia | 0 commenti

FINALE EMILIA – La Corte d’Appello d’Ancona ha fissato per il 20 maggio 2019 la prima udienza di valutazione sulle prove nuove che di fatto riapre il processo a carico di Federico Scotta, condannato a undici anni di carcere nell’inchiesta sui presunti pedofili della Bassa.

Lo rivela Il Resto del Carlino che spiega come sia stata accolta una prima istanza del processo di revisione della vicenda che vent’anni fa scosse Massa Finalese e la Bassa e tornata alla ribalta grazie all’inchiesta giornalistica di Pablo Trincia.

Il quotidiano, inoltre, riporta le parole dell’avvocata Patrizia Micai che difende le famiglie a cui vennero portati via i figli:

«La Corte d’Appello di Ancona – ha annunciato ieri l’avvocato – ha accolto la prima delle istanze di revisione del processo, relativa a Federico Scotta, implicato nel primo processo pedofili, condannato a undici anni di carcere. La prima udienza della Corte d’Appello d’Ancona  di valutazione sulle prove nuove – precisa l’avvocato – è stata fissata tra l’altro in un giorno che definirei ‘speciale’ e al contempo drammatico per la Bassa modenese: il 20 maggio 2019. E’ il giorno dopo l’anniversario della morte di don Giorgio Govoni, avvenuta il 19 maggio 2000, e sette anni dopo la prima scossa sismica». Don Giorgio morì di infarto nello studio del suo avvocato Pier Francesco Rossi, il giorno dopo la richiesta di condanna a 14 anni di carcere per pedofilia. Successivamente venne assolto post mortem. Nelle scorse settimane l’avvocato Micai aveva depositato presso la Corte d’Appello di Ancona, competente per i procedimenti giudiziari e le cause decise dalla Procura di Modena, alcune istanze di revisione del processo pedofili. La Corte d’Appello poteva decidere se rigettarle o accoglierle.

L’avvocata ha annunciato anche che sono state presentate e istanze di risarcimento danni di persone mai condannate o prosciolte o assolte.

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