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Coronavirus. Sei morti in Italia, 19 contagiati in Emilia. Uno è di Carpi – aggiornamento sera del 24 febbraio

da | Feb 24, 2020 | In Primo Piano, Mirandola | 0 commenti

Sei morti e 229 infetti in Italia, 19 contagiati in Emilia. Uno è di Carpi. E’ il punto della situazione alla sera del 24 febbraio 2020.

Sono sei le vittime in Italia per il coronavirus, cinque in Lombardia e una in Veneto.
L’ultima vittima è un ottantenne di Castiglione d’Adda risultato positivo al Coronavirus, morto all’ospedale Sacco di Milano. Giovedì scorso era stato portato dal 118 all’ospedale di Lodi per un infarto, stesso giorno in cui era arrivato il 38enne che è stato il primo paziente risultato positivo al virus. L’ottantenne è stato ricoverato in rianimazione e poi, risultato positivo al virus, trasferito al Sacco di Milano dove è deceduto. È il quinto decesso in Lombardia dove i contagiati sono saliti a 172. In Veneto invece i casi confermati sono saliti a 32.

Un’altra vittima di oggi era residente a Caselle Landi, un centro di circa 1.500 abitanti della provincia di Lodi. L’uomo aveva 88 anni. Sempre oggi è morta una terza persona. Si tratta di un uomo di 84 anni che era ricoverato al Giovanni XXIII di Bergamo.

LA SITUAZIONE NEL MONDO

“Siamo profondamente preoccupati per l’improvviso aumento dei casi in Italia, Iran e Corea del Sud”. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel suo briefing quotidiano sul coronavirus precisando che “al momento fuori dalla Cina ci sono 2074 casi in 28 Paesi e 23 morti”.

“Dobbiamo contrarci sul contenimento e allo stesso tempo fare ogni cosa possibile per prepararci ad una potenziale pandemia”, ha detto Ghebreyesus. “Ogni Paese deve fare le sue valutazioni a seconda del proprio contesto. Anche noi lo faremo, monitorando 24 ore la situazione”, ha aggiunto, puntualizzando che “c’è necessità di misure cautelative, ma non di paura”.

I ricercatori dell’Oms sono arrivati alla conclusione che “in Cina la diffusione del coronavirus ha raggiunto il suo picco tra il 23 gennaio e il 2 febbraio. E da allora ha cominciato a diminuire in maniera consistente”. Lo ha detto il direttore dell’Organizzazione mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus nel suo briefing quotidiano aggiungendo che “i ricercatori non hanno riscontrato cambiamenti significativi nel Dna del coronavirus”.

LA SITUAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA

 

Sale ancora, a 19, il numero dei pazienti positivi al coronavirus in Emilia-Romagna. Ad aggiornare il bollettino è l’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi, durante una conferenza stampa tenuta nel pomeriggio in viale Aldo Moro. Sono risultati positivi altri due pazienti di Piacenza, di cui uno è un operatore sanitario che è venuto in contatto con un ricoverato proveniente dalla Lombardia. Restano invece due i casi di Parma (un residente in Emilia-Romagna che era andato nel lodigiano a ballare e una donna che assisteva la madre ammalata a Codogno) e uno quello di Modena, un lavoratore carpigiano dell’edilizia che era andato qualche settimana per lavoro nel lodigiano. In ogni caso tutti i casi di coronavirus in Emilia-Romagna sono legati al focolaio lombardo.

“Per fortuna non abbiamo nessun nuovo contagio di cui non ci spieghiamo la provenienza”, dice Venturi. “Questo se continua è molto positivo”. In Emilia-Romagna, sottolinea l’assessore, “non ci deve essere allarme perchè tutte le misure possibili le abbiamo messe in campo”.

Nella giornata di oggi si sono avuti nuovi ricoveri e tanti pazienti sottoposti a tampone, anche a Modena, ma al momento non sono state comunicate nuove positività. Le analisi di laboratorio richiedono ovviamente un certo periodo di tempo, motivo per cui la situazione è in continua evoluzione e i numeri sono stati finora comunicati tre volte al giorno dalla Regione, mentre ogni singola Azienda Usl mantiene il riserbo.

Aziende sanitarie che ora sono alle prese anche con la gestione del materiale specifico. L’annuncio di Venturi arrivato in conferenza stampa parla dell’acquisto di un milione di mascherine chirurgiche per rifornire ospedali e ambulatori medici alle prese con l’emergenza coronavirus. Dalla prossima settimana, poi, ce ne saranno a disposizione altre 500.000 ogni settimana.

“Questo- spiega l’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi- lo abbiamo fatto da soli, ci auguriamo però che il dipartimento di Protezione civile nazionale ci rifornisca anche di presidi più importanti”, cioè le tute anti-comunicazione. “Non ce le facciano mancare perchè ne abbiamo per 10-15 giorni”, sottolinea ancora Venturi durante l’incontro con la stampa.

L’Emilia-Romagna inoltre  ‘brucia’ tamponi alla ricerca di casi di coronavirus con ritmo importante: solo l’ospedale di Piacenza ne ha eseguiti 400 in qualche giorno. Per rispondere a questa mole di lavoro la Regione ha deciso di attivare un terzo laboratorio regionale, quello di Pievesistina a Cesena. Come ha annunciato oggi l’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi il laboratorio sarà operativo tra mercoledì e giovedì. “Abbiamo anche triplicato la dotazione di tecnologia di quello del Sant’Orsola a Bologna e raddoppiato quello di Parma. Così- dice Venturi- dovremmo essere in grado di rispondere in tempo quasi reale a tutti i tamponi che ci arrivano dalla regione”. (Dire)

 

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