Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Lavoro sì, shopping e ristoranti con limiti, tutto il resto chiuso: ecco cosa cambia per Modena Zona Rossa

da | Mar 8, 2020 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Bomporto, Bastiglia, Ravarino, Nonantola, Novi, Soliera, In primo piano, Carpi, In primo piano | 0 commenti

Lavoro sì, shopping con limiti, tutto il resto chiuso: ecco cosa cambia per Modena Zona Rossa. Limitare il più possibile gli spostamenti, continuando a produrre e a spendere. Questa la ratio del provvedimento che rende la Bassa e tutto il resto della provincia di Modena zona rossa. Il decreto legge del Governo, entrato in vigore alle 2 di domenica 8 marzo e che sarà valido fino al 3 aprile, disegna un modo tutto nuovo di vivere la nostra vita quotidiana.

Fatte salve le ripetute precauzioni di lavarsi spesso le mani, starnutire nel gomito,  evitare strette di mano, anzitutto, dobbiamo continuare a lavorare. Questo è l’imperativo per scongiurare una crisi economica che potrebbe rivelarsi davvro devastante. Il lavoro deve svolgersi nel modo meno impattante possibile. Chi può, lo faccia da casa, i datori di lavoro sono invitati a usare ferie e permessi, sul piatto ci sono già diversi fondi per la cassa integrazione in deroga.

Chi deve comunque andare a lavorare spostandosi da una parte all’altra della provincia, o di provincia in provincia, può farlo. Cambia solo, ha spiegato il primo ministro Giuseppe Conte, che questo spostamento va motivato.

Oltre che per lavorare, ci si può spostare per motivi sanitari. Tutte le visite specialistiche non urgenti sono già state annullate, e non si può andare di persona nelle guardie mediche. Annullate anche le operazioni chirurgiche non urgenti, in realtà andare in giro per motivi sanitari si limita solo, di fatto, ad andare dal medico di base, in farmacia o al pronto soccorso.

Lo shopping. E’ possibile uscire per andare a comprare quel che si vuole. I negozi sono aperti con i normali orari. Vige però il vincolo di non muoversi dal Comune di residenza, quindi da una prima lettura del decreto si capisce che non si può andare su e giù per la provincia per fare la spesa o per comprare un maglioncino. Il punto è delicato e forse ci saranno modifiche.
E’ fatto anche espresso divieto di apertura per i centri commerciali che quindi nei week end saranno chiusi.
Nei negozi aperti occorre evitare assembramenti e garantire sempre la distanza di sicurezza da persona a persona di almeno un metro. Vuol dire che faremo le file fuori, soprattutto in quelli piccoli di fatto si potrà entrare uno alla volta. Nei grandi negozi – si è visto dove la zona rossa vige già da un po’-  si è deciso di far entrare 20-30 persone alla volta.
Lo shopping on line con consegna a domicilio non ha limitazioni, può essere quindi che anche molti negoziani locali si organizzino in questo senso.

Bar e ristoranti. La stretta è rigorosa: bar e ristoranti possono tenere aperto solo dalle ore 6 alle ore 18. Niente pizza per cena, insomma. E l’aperitivo si fa a casa.
Per quanto riguarda pizzerie, gelaterie, rosticcerie e gastronomie che svolgono attività di asporto, possono proseguire dopo le ore 18 solo per consegna e take away. Dovranno togliere tavolini e sede e prevedere accessi contingentati, cioè devono essere limitate il numero di persone in attesa.

Lo sport. Fatto salvo che una passeggiata o un giro in bicicletta non lo proibisce nessuno, vengono chiuse palestre, piscine, centri benessere e sale da ballo. Per lo sport agonistico sono possibili gli allenamenti a porte chiuse, ma niente eventi o competizioni sportive.

La scuola. Dall’asilo nido all’Università, l’attività scolastica è sospesa fino al 3 aprile. C’è chi si sta organizzando per le lezioni a distanza, ma al momento sono davvero pochi. Le maestre danno molti compiti ai bimbi a casa, scaricando il problema di farli a fare alle mamme. E chi non ha la disponibilità di seguire i bimbi? Non è ancora stato affrontato il problema, non si sa cosa accade a chi rientrerà a scuola impreparato.

La cultura. Chiusi i musei e i luoghi di cultura, no a lezioni di alcun tipo come quelel dell’Università della terza età. Le biblioteche, soggetti comunali, probabilmente potranno restare aperte per il prestito e la restituzione.

Sale scommesse e sale Bingo. Chiuse

La chiesa. Chi aveva in programma Battesimi, Confessioni, Comunione, Cresime e Matrimoni deve rimandare i festeggiamenti: sono probiti fino al 3 aprile. I funerali sono sospesi. Le messe si possono tenere ma solo garantendo un metro di distanza tra i fedeli.

Gli anziani. Sono la persone più esposte al rischio virus. Si susseguono gli appelli per ridurre i contatti, mantenete le distanze, niente strette di mano. Il decreto del Governo ora chiude tutti centri ricreativi e le bocciofile.  Gli anziani non possono più ricevere visite nelle case di riposo.

Poste e uffici pubblici. Aperti

Treni e autobus. Nessuna limitazione di circolazione dei treni in Emilia-Romagna, gli autobus potranno girare nelle province di Ferrara, Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena come da orario vigente, mentre, limitatamente alle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Rimini entrerà in vigore la programmazione prevista nei periodi di vacanza scolastica.

Lo prevede la circolare inviata dall’assessore regionale alla Mobilità, Andrea Corsini, a tutte le società di trasporto pubblico regionali dopo la pubblicazione del Dpcm, il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri adottato oggi, 8 marzo 2020, sulle misure anti-Coronavirus.

La decisione è stata presa per garantire ai cittadini dell’Emilia-Romagna “adeguate condizioni di accessibilità ai luoghi e servizi”, dal momento che il trasporto pubblico è considerato un servizio essenziale per la mobilità delle persone anche in situazioni di emergenza sanitaria.

“Pur in presenza di una emergenza sanitaria- afferma Corsini-, nel pieno rispetto delle prescrizioni imposte, garantiamo un servizio pubblico essenziale ai cittadini per consentirgli di spostarsi per ragioni di lavoro o per necessità urgenti”.

Sono previsti inoltre interventi straordinari di sanificazione dei mezzi da parte delle aziende di trasporto come da articolo 3 del Dpcm.

Altre prescrizioni. Sospesi i concorsi pubblici, tranne per le professioni sanitarie. Se si accompagna qualcuno al Pronto Soccorso, bisogna aspettare fuori.  Se si hanno sintomi respiratori e febbre oltre 37,5 si deve stare a casa,e contattare il medico di base per telefono. Icasi acertatidi Coronavirus devono stare in quarantena.

Controlli e sanzioni.  Scrive il Governo: “Il prefetto territorialmente competente, informando preventivamente il Ministro dell’interno, assicura l’esecuzione delle misure di cui all’articolo 1, nonché monitora l’attuazione delle restanti misure da parte delle amministrazioni competenti. Il prefetto, ove occorra, si avvale delle forze di polizia, con il possibile concorso del corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché delle forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali, dandone comunicazione al Presidente della regione e della provincia autonoma interessata”. Aspettimao lumi dalla Prefettura di Modena.
Per chi trasgredisce  previsto, ai sensi dell’articolo 650 del codice penale, come previsto dall’articolo 3, comma 4, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6,  l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro.

 

Dal Governo, con riferimento dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020, si precisa quanto segue:

TRASFRONTALIERI

Le limitazioni introdotte oggi non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Salvo che siano soggettI a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i trasfrontalieri potranno quindi entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo, inclusa una dichiarazione che potrà essere resa alle forze di polizia in caso di eventuali controlli.

MERCI

Le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.

 

Tutte le nostre notizie sull’epidemia da Coronavirus

*********************************

******************************

************************

Per maggiori informazioni

Consulta il sito del Ministero della Salute
FAQ – Domande e risposte sull’infezione da nuovo coronavirus
La situazione internazionale
Il portale OMS
La diffusione nel mondo

***********************************

E’ stato attivato il numero verde regionale Emilia Romagna per il coronavirus
800033033

 

Condividi su: